Da San Cristoforo, adesso, “dobbiamo cacciare i comunisti”. Lo dice un signore politico catanese durante il suo comizio, e siccome di comunisti non se ne vedono più da un pezzo dobbiamo pensare che i “comunisti” in questo caso siamo noi: il Gapa, i Siciliani giovani, quelli che lottano insieme ai poveri e combattono i ricchi, a San Cristoforo come in tutti gli altri quartieri.

A San Cristoforo come in tutti gli altri quartieri siciliani ci sono i ricchi e ci sono i poveri. I ricchi, per puro caso, per lo più sono mafiosi. I poveri, sempre per caso, per lo più sono tutti gli altri. Le chiacchiere sono belle, ma una scelta si deve fare. Noi la facciamo ogni giorno, e non c’è altro da dire.

Tutto questo discorso, sempre per caso, fa parte della cosiddetta “campagna elettorale”. Il politico cacciatore, di cui abbiamo già descritto abbastanza parenti e amici, è un tale Pellegrino Riccardo (consigliere comunale di Catania e fratello di Gaetano, imputato per mafia), e il suo rivale “politico”, nell’occasione, si chiama Claudio Fava. Che è anche un candidato di un’elezione, ma di questo non ce ne frega niente. Ci importa chi sta coi ricchi e chi sta coi poveri, e in base a ciò dividiamo nemici e amici. Senza impaurirci dei primi e senza nasconderci i limiti dei secondi.

Noi siamo qui, i bambini di San Cristoforo sono qui, e grazie a noi non cresceranno da disperati né da mafiosi.

Qui San Cristoforo è tutto, a voi la linea.

Articolo Precedente

Ius Soli, Verdini canta “Blowin in the wind” di Bob Dylan. E sulla legge: “Spiegata male, ma atto di civiltà”

next
Articolo Successivo

A sinistra una lista “unica e unitaria”. Falcone e Montanari: “Primarie modello mediatico e ambiguo. Credibilità ha bisogno di regole”

next