In attesa della nuova generazione che debutterà nel 2020, la berlina di rappresentanza più diffusa al mondo si regala un facelift abbastanza rilevante, che tuttavia non ne altera il dna. La Classe S è infatti un punto d’arrivo a livello di status symbol, con i suoi quattro milioni di esemplari venduti dal dopoguerra ad oggi, non certo una sperimentazione. Anche se, ad onor del vero, nel corso degli anni ha portato a battesimo alcune delle innovazioni tecnologiche più rilevanti della casa della Stella, e dell’auto in generale. Innovazioni che poi, a cascata, sono arrivate fino ai modelli più “bassi” della gamma.

Non sfugge a questa logica l’ultima arrivata, che è stata ritoccata e infarcita di contenuti sostanziosi (le componenti inedite sono 6.500), dai comandi vocali alla rete da 48 Volt a bordo, passando per la messe di sistemi di assistenza alla guida (siamo sulla via per quella autonoma) sicurezza e connettività disponibili, che a volerli spiegare tutti non basterebbe un libro.

Ma andiamo con ordine partendo dalle varianti di carrozzeria disponibili, che sono 6: berlina, cabriolet, coupé, passo lungo, Maybach, pullman. Su gnuna delle quali sono disponibili i nuovi motori: il 6 cilindri in linea a gasolio da 286 e 340 Cv, rispettivamente su S350 e S400, ma anche quello a benzina da 367 (S450) e 435 (S500) cavalli. C’è pure un bel V8 biturbo benzina che equipaggia la S560, che di cavalli ne ha 469. ma il top della sportività si chiama AMG con i suoi 612 Cv. Ci sono poi i propulsori destinati alle varianti più esclusive, le Maybach: la S600 e la S650 possono contare rispettivamente su 530 e 630 cavalli.

Attenzione anche per le motorizzazioni eco friendly, con la versione ibrida plug-in 560 E: avrà un motore elettrico più grande rispetto al mild hybrid della S 500 e arriverà a metà del prossimo anno.

L’esperienza di guida dell’ammiraglia con la Stella sopra, seppur non disdegni il dinamismo, è tutta improntata al comfort. Il Magic Body Control è un sistema idraulico che compensa la variazione di assetto dovuta al lavoro delle sospensioni, e lavora in coppia con il Surface Scan, ovvero un radar che “legge” la strada e comunica le variazioni del suo fondo. Il risultato è un assetto sempre ottimale, che non risente delle asperità e consente di viaggiare in tutta tranquillità.

Anche perché dentro l’abitacolo si è coccolati fino all’inverosimile: massaggi, aromaterapia, cromoterapia, ionizzatore. E persino un pulsante “stato d’animo”, che permette di adeguare suoni e luci di bordo all’umore di chi guida.

Insomma, tutto quanto serve per sentirsi importanti e “arrivati”. Come in Cina, ad esempio, il primo mercato per Classe S davanti a Stati Uniti e, a sorpresa, Sud-Corea. Dove addirittura la S560 è diventata 580 perché il numero 8 porta bene e significa prosperità. La stessa che accompagna chi compra una Classe S, visto che il listino parte da oltre 94 mila euro e sale molto più in alto.

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