A Torino i cittadini potrebbero presto mandare le loro interpellanze alla giunta comunale. È la proposta di delibera presentata dai consiglieri comunali del M5s per aumentare la democrazia diretta. Il progetto è stato presentato dagli eletti pentastellati, dalla sindaca Chiara Appendino e dall’assessora all’innovazione Paola Pisano il 20 settembre e ora è al vaglio delle circoscrizioni, che hanno un mese di tempo per dare il loro parere in vista della discussione in consiglio comunale.

La delibera, se approvata, prevede l’aggiunta dell’articolo al “Testo Unico delle norme regolamentari sulla partecipazione, il referendum, l’accesso, il procedimento, la documentazione amministrativa e il difensore civico”, dando uno strumento che si aggiunge alle petizioni, alle proposte di deliberazione di iniziativa popolare e al diritto di tribuna. Tutti i residenti maggiori di 16 anni, eccetto gli eletti e quelli con “cariche negli organi esecutivi di livello nazionale, regionale e locale”, potranno presentare ogni anno fino a quattro “interpellanze volte a conoscere le motivazioni dell’azione dell’Amministrazione o i suoi intendimenti su questioni di interesse generale o collettivo”. Dovranno essere inviate – tramite Pec o in forma cartacea – alla presidenza del consiglio comunale, che farà un vaglio di quelle ricevibili. Poi, una volta al mese, verrà dedicata circa un’ora del consiglio comunale per rispondere ai quesiti dei cittadini.

“Il nostro programma prevede la partecipazione attiva degli abitanti nella vita del Comune”, spiega Chiara Giacosa, capogruppo M5s. “Ci stiamo lavorando da mesi e ora l’abbiamo presentata”. L’iter, però, non sarà semplice perché la delibera, se approvata, modificherà il regolamento: “Deve fare tutto il giro delle circoscrizioni per avere dei pareri e poi passerà alla capigruppo. Credo che sia una proposta talmente condivisibile che possa bastare una riunione per discuterla e calendarizzarla”. Che sia una proposta fatta per dei presunti scollamenti tra gli eletti del movimento, i cittadini e i tanti comitati che nei mesi scorsi hanno lamentato una certa disattenzione verso i problemi da loro denunciati? “Non è assolutamente nata per questa ragione, anche perché non è assolutamente così – continua la capogruppo -. Il sabato Chiara Appendino o altri esponenti della giunta incontrano i cittadini e noi parliamo sempre con loro”.

La proposta, però, potrebbe andare a indebolire il ruolo di chi è stato votato per rappresentare gli elettori? “Non penso che questo strumento possa andare a svilire il ruolo del consiglieri. È soltanto un’arma in più – afferma il presidente del Consiglio comunale Fabio Versaci, sempre del M5s -. Ricordiamo che il 40 per cento dei torinesi non ha votato alle ultime elezioni e forse non si sentono rappresentati dalle forze politiche. In questo modo, invece, possono trovare il loro spazio”.

Dal canto suo la sindaca Chiara Appendino è entusiasta: “Avevamo detto che avremmo aperto le porte della Sala Rossa ai cittadini e ora possiamo dire che lo abbiamo fatto. Letteralmente. Con una piccola rivoluzione”. Le interpellanze dei cittadini e quelle di iniziativa popolare sono sempre più diffuse, così come i “question time” aperti alla cittadinanza, adottate nei comuni amministrati dal M5s o da liste civiche.

Articolo Precedente

Legge elettorale, il dem Zanda: “Contrario alla norma M5s anti-Berlusconi: è ad personam”

next
Articolo Successivo

Nord Corea, la linea dura di Alfano ‘L’ambasciatore di Kim espulso dall’Italia’ Ma non è stato neppure accreditato

next