Televisione

Pechino Express, lite sublime tra la ‘frignante’ Antonella Elia e l’antipatico Achille Lauro. Lei: “Coglione e tu che sei venuto a fare qui?”

La gara di 404 chilometri, da Baguio a Munoz nelle Filippine, suddivisa in tre giorni e tre notti di ricerca di pernottamento, passaggi e cibarie senza il becco di un soldo, ha visto vincere la coppia più antipatica e odiosa della tv contemporanea: I Compositori

di Davide Turrini

Please, please, please. Non è Fiona Apple ad intonare il suo brano omonimo ma il leitmotiv di Pechino Express – Verso il Sol Levante, la sesta edizione del reality esotico di RaiDue giunto alla sua quarta puntata con ricchi premi, incazzature, pianti e cotillion. La richiesta impellente di un passaggio su un mezzo di trasporto da parte delle sei coppie (rimaste) di concorrenti è l’aspetto più divertente del meccanismo di gioco con prove assortite che quest’anno è iniziato a Padre Burgos nelle Filippine, attraverserà Taiwan e finirà a Tokyo, in Giappone.

Intanto nell’ultima puntata nessuna coppia è stata eliminata grazie alla “busta nera” che ha cancellato sul finale la sentenza sul campo degli ultimi arrivati in quarta tappa, ovvero I Maschi (Francesco Arca e Rocco Giusti).  Secondo, la gara di 404 chilometri, da Baguio a Munoz nelle Filippine, suddivisa in tre giorni e tre notti di ricerca di pernottamento, passaggi e cibarie senza il becco di un soldo, ha visto vincere la coppia più antipatica e odiosa della tv contemporanea: I Compositori. Achille Lauro ed Edoardo Manozzi sono due figure esteticamente borderline perfino nella loro studiata e calcolata costruzione dei personaggi a tavolino con gli autori. Esseri impalpabili, androgini e perturbanti, che in alcuni momenti rievocano i Drughi di Arancia Meccanica con quell’algido atteggiamento strafottente da agitatori di quartiere. Ebbene i due hanno vinto la gara, soprattutto per una sorta di bonus guadagnato sul campo.

Tappa che altrimenti sarebbe stata vinta da Le Caporali, una sempre splendida frignante Antonella Elia e la G.I.Joe del fitness con variante sul sacro Jill Cooper. La Elia si è infatti esibita in uno show/litigio davvero sublime con uno dei Compositori reo di aver rifilato una bastonata nel viso alla compagna durante la prova dei “pugni di riso”, classico step alla Giochi senza frontiere con i concorrenti in piedi su un sottile tronco di legno verticale che si devono dare colpi l’uno sul corpo dell’altro spingendo il nemico a cadere giù nel fango. E mentre la Elia perdeva ogni incontro, la collega Jill la salvava portandola in finale. Poi vinto lo scontro dai Compositori l’ex valletta di Corrado si è imbestialita per l’esito della gara ed è sbottata riferita a Lauro che la sfotteva per essere riapparsa in tv solo per lamentarsi. “Mi ha detto sei venuta qui a farti vedere in televisione! Coglione e tu che sei venuto a fare qui?”, ha confessato tra le lacrime la Elia. “Sono cinque anni che non faccio più l’ospite in tv. Ho fatto teatro, non voglio più fare ospitate”.

Pechino Express comunque gira a mille. Mai una situazione viene tirata per le lunghe, e il montaggio in post lavora rapido per tagliare ogni divagazione e peculiarità possibile che non sia già quella rappresentata dai “tipi” delle coppie. Tanto che in questa osservazione parecchio colonial/turistica sul mondo esotico fatto di frutti tipici, pioggia, terrazzamenti e tracce evidenti di slum, sembra quasi di essere in un posto qualunque dell’Asia sudorientale popolato da mille anonime formichine. Il format belga-olandese è così si sa. Non siamo con Licia Colò Alle falde del Kilimangiaro.

Al timone c’è invece la sorniona presenza di Costantino della Gherardesca, dieta ferrea che ne sgonfia il fare autoritario e lo ricolloca nel dolce e divertito ruolo dell’anfitrione che talvolta sfocia anche in comicità non sense (il risveglio nelle capanne era un pezzo di bravura degli autori italiani non da poco), aspetto da esplorare e proporre maggiormente durante le puntate. Infine tifo convinto perché a vincere Pechino Express siano #LeClubber, Valentina Pegorer ed Ema Stokholma. Solo per sentire cosa (non) si dicono tra loro, quell’appellarsi “zia”, o finire nel mondo chic dello stivalino o del cinturone da disco giusto in mezzo alle povere capanne filippine. Valentina ed Ema le vorremmo sempre al top con un’inquadratura in più rispetto agli altri concorrenti.

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