Il fratello di Peppino Impastato contro il figlio di Giuseppe Fava. È una polemica tutta interna ai familiari di due giornalisti uccisi da Cosa nostra quella scoppiata attorno al simbolo dei bersaniani e di Sinistra Italiana per le elezioni siciliane del prossimo 5 novembre. Il fratello di Impastato, infatti, non ha digerito che Claudio Fava abbia chiamato “Cento passi per la Sicilia” la sua lista nella corsa alla carica di governatore dell’isola. I Cento Passi, infatti, è il titolo del film di Marco Tullio Giordana che fece conoscere in tutta Italia la storia del militante di Democrazia Proletaria ucciso da Cosa nostra il 9 maggio del 1978. La sceneggiatura, firmata proprio da Fava, prendeva spunto dal fatto che fossero proprio 100 i passi che separano casa Impastato, nel corso principale di Cinisi, da quella di don Tano Badalamenti, il boss della zona mandante dell’omicidio.

“Questa iniziativa, oltre ad essere un’operazione elettorale alla ricerca di consensi, è strumentale e utilizza come un marchio pubblicitario la figura e l’immagine di Peppino e l’impegno di chi ha continuato ad operare con le sue idee e il suo coraggio”, dice Giovanni Impastato in una nota firmata insieme al centro di documentazione Impastato, Rete 100 passi e associazione Peppino Impastato  “In questi giorni – continua il fratello del militante di Dp – abbiamo appreso che una lista per le prossime elezioni regionali ha nel simbolo la scritta: Cento Passi per la Sicilia.  È chiaro a tutti il riferimento a un film con quel titolo, ma pure a mio fratello Peppino, alla nostra storia e alle lotte che nel nome di Peppino abbiamo condotto in questi 40 anni,  spesso in grande solitudine, per salvarne la memoria e ottenere giustizia. Non possiamo non sottolineare che coloro che hanno avuto un ruolo importante in questo percorso non sono stati neppure informati”.

Pronta la replica di Fava, che ha ricordato di essere stato l’inventore di quel titolo. “I Cento Passi è un’immagine che appartiene ai siciliani onesti. Per noi è la proposta di un grande patto civile di donne e uomini liberi. Questa immagine parla di Peppino Impastato come di Giuseppe Fava e di tutti gli altri caduti, tanti, per restituire dignità a questa terra. Stiamo parlando di un simbolo straordinario, non di un film. Cento passi racconta il lavoro dei giovani delle terre confiscate alla mafia e i prodotti di quel lavoro. È nelle parole di canzoni che hanno animato e appassionato una generazione di ragazzi”, dice il del candidato governatore di Mdp e Si che sottolinea di aver “condiviso con Giovanni Impastato” l’idea di battezzare in questo modo la lista “ben prima di presentare questo simbolo”.

“Mi preme anche ricordare – continua Fava – che I Cento Passi, ben prima di essere il titolo del famoso film, è il titolo di un capitolo che io, Claudio Fava, dedicai 25 anni fa a un mio libro sui molti delitti impuniti di mafia. Che poi, se qualcuno si offende perché Fava usa una frase di Fava e nessuno protesta se Musumeci usa una frase di Paolo Borsellino, è una cosa piuttosto curiosa”. Il riferimo è alla lista del candidato di centrodestra, Diventerà Bellissima, chiaramente ispirata a una frase del magistrato ucciso in via d’Amelio.

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