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Max Biaggi: “Ho temuto di morire. Vorrei aiutare un giovane italiano a diventare un grande pilota”

"Mi piacerebbe aiutare un giovane italiano a diventare un grande pilota" dice il quattro volte campione del mondo nella classe 250 e due titoli iridati in Superbike, in un’intervista rilasciata alla trasmissione televisiva Verissimo

di F. Q.

Il 9 giugno l’incidente, la paura, il dolore. Max Biaggi a 4 mesi dall’incidente di Latina spiega di aver avuto paura di morire, ma allo stesso tempo sente il desiderio di fare qualcosa per gli altri. “Mi piacerebbe aiutare un giovane italiano a diventare un grande pilota” dice il quattro volte campione del mondo nella classe 250 e due titoli iridati in Superbike, in un’intervista rilasciata alla trasmissione televisiva Verissimo.

“Tra 10 anni spero di essere sereno, appagato ma ancora con tante cose da fare. Sono una persona ambiziosa e vorrei realizzare vari progetti. Tra questi regalare a un giovane pilota italiano di talento la possibilità di diventare un campione. A me piace il mondo delle moto che mi ha sempre dato tanto. Sarebbe bellissimo poterlo sostenere, dargli una mano per arrivare a raggiungere dei traguardi. Credo sia il massimo per chi come me li ha raggiunti prima”. Che l’incidente abbia avuto un grande impatto sul motociclista era stato già dimostrato dalle dichiarazioni con cui annunciava l’addio alle moto e allo stesso tempo la volontà di avere un figlio con Bianca Atzei, sua attuale compagna. 

“È stata una grande battuta d’arresto. Doveva essere una cosa risolvibile abbastanza velocemente, invece, purtroppo, sono stato operato la prima volta, poi la seconda e – ha raccontato Biaggi che ha subito la lesione di entrambi i polmoni – nessuno mi dava un chiaro segnale di quale doveva essere il mio percorso. Mi sono sentito un po’ smarrito. E poi dopo tanti anni, quando praticamente avevo smesso la mia carriera da professionista. Ho temuto di non farcela soprattutto nel momento in cui il primario ha confermato che 80 persone su 100 non superano traumi come il mio. Ma in fondo quello è stato un momento di svolta. Oggi è solo un brutto ricordo”.

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