“Ho 70 anni, io sono anziano“. Ora “le decisioni importanti le prenderanno sempre gli iscritti, ma è importante che ci sia un ragazzo di trent’anni che, se sarà eletto, andrà a parlare con i capi di Stato. E’ meraviglioso. Io comunque ci sono, sono il papà e il fondatore. Sarò sempre il papà di tutti“. Sono le parole che Beppe Grillo ha consegnato ai taccuini dei cronisti a margine della quarta edizione di Italia 5 Stelle, la kermesse del Movimento 5 Stelle in corso a Rimini (qui la diretta streaming). Incontrando gli attivisti mentre sul palco si avvicendano gli interventi (è saltato quello di Roberto Fico, lasciato fuori dalla lista dei relatori), il fondatore del M5s conferma le indiscrezioni di stampa secondo cui sarebbe pronto a un passo indietro. Ma sottolinea: “Il capo politico? E’ una parola, non fatevi fuorviare dalla semantica. Il ‘capo politico’ è una questione che impone la legge. Il premierato non esiste come forma giuridica in Italia. Io sono il fondatore. Io come Berlusconi? Spero di non fare la fine di Berlusconi”.

Il Movimento arriva a Rimini nel giorno in cui chiudono le votazioni su Rousseau per le primarie. E’ un voto faticoso, segnato dalla paura per gli attacchi informatici e dalle difficoltà d’accesso che portano i vertici a derogare per ben due volte il termine ultimo per il click. Ma a chi gli domanda dei risultati del voto sulla piattaforma per la scelta del candidato premier alle politiche, Grillo replica scherzando: “Stiamo verificando… risultano 140 mila iscritti e 4 milioni e mezzo di votanti. C’è qualcosa che non torna, con 2 euro a voto sarebbero 9 milioni di euro e non vorrei che Casaleggio li avesse accreditati in qualche conto all’estero…!”. Poi, tornando serio, Grillo argomenta: “Le regole? Non c’è nulla di complicato. Stiamo tentando una strada con errori, sbagli… una strada che prima non c’era nel mondo, con persone che possono essere elette con un sistema così. Ci guardano, anche con un pochino di paura, ma la strada è quella lì. Siamo un po’ come dei rabdomanti con un cellulare. Sbagliamo anche per gli altri. Ma andiamo avanti”.

La curiosità e l’attesa degli attivisti sono anche per le regionali in Sicilia: “Ci vengo, ci vengo…”, assicura Grillo agli attivisti siciliani che gli chiedono di andare nell’isola per la campagna elettorale a sostegno del candidato Cancelleri. “Vedrai che ci andrà bene”, aggiunge il garante M5S, che scherza: “Se prendiamo altre due o tre denunce vinciamo le elezioni!”.

“Io ogni tanto sono violento e serio nei vostri confronti – ha detto quindi il comico rivolgendosi ai giornalisti – io sono il vostro vero nemico perché sapete benissimo che se andremo a governare una delle prime cose sarà togliere l’ordine dei giornalisti e i finanziamenti diretti e indiretti. Non mi preoccupo dei vostri attacchi, mi preoccuperò quando parlerete bene di me”, ha proseguito Grillo, che il 19 settembre aveva attaccato i cronisti all’uscita dell’Hotel Forum, a Roma: “Vi mangerei per il solo gusto di vomitarvi, aveva detto scatenando la polemica.

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