Un’Unione con il “vento finalmente nelle vele”. Che però non deve “difendere ingenuamente il libero commercio“, bensì tutelarsi dagli investimenti stranieri in settori strategici. E che ha bisogno di “un ministro europeo dell’economia e delle finanze” per “promuovere le riforme strutturali” negli Stati membri e per “coordinare tutti gli strumenti quando uno Stato membro rischia la recessione o l’instabilità finanziaria”. Sono i punti principali del discorso annuale sullo stato dell’Unione tenuto dal presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker.

“Siamo al quinto anno di crescita economica. Dieci anni dopo che la crisi ha colpito, l’economia europea rimbalza”, ha detto il presidente della Commissione, rivendicando che la crescita Ue ora è vicina a quella degli Stati Uniti, con un +2,2% per la zona euro. Ma ora, secondo Juncker, “serve un ministro europeo dell’economia e delle finanze” per “promuovere le riforme strutturali” negli Stati membri e per “coordinare tutti gli strumenti quando uno Stato membro rischia la recessione o l’instabilità finanziaria”. Quanto all’euro, “se che unisca il nostro continente invece di dividerlo, non deve essere la moneta di pochi Paesi eletti. Il destino dell’euro è diventare la moneta di tutta l’Unione europea“. Juncker ha anche annunciato la creazione di uno “strumento di pre-adesione all’euro”.

E in tema di cariche il politico ha anche lanciato la proposta di un’unica figura a capo di Commissione e Consiglio. “L’Ue guadagnerebbe forza se potessimo fondere le due presidenze. Il paesaggio europeo sarebbe più leggibile con un solo capitano alla guida della nave. Avere un solo presidente rifletterebbe meglio la vera natura della nostra Ue come unione di Stati e di cittadini”, ha detto Juncker, che ha anche detto che non si candiderà per un nuovo mandato alla testa dell’esecutivo comunitario.

In quanto al commercio, se da un lato l’Ue “ha le porte aperte”, dall’altro non può “difendere ingenuamente il libero commercio”, ha sostenuto Juncker in linea con il clima di crescente protezionismo sostenuto dagli Stati Uniti di Trump. Il lussemburghese, come era atteso, ha suggerito di introdurre un esame delle proposte di investimenti stranieri nei settori strategici, come i casi di acquisti di “un porto strategico, di una società energetica o di una delle società strategiche per la difesa”, che “possono essere fatti solo con un dibattito trasparente”. Si parla comunque di investimenti da parte di Paesi extra Ue: la novità non è quindi legata allo strappo tra Italia e Francia sull’acquisizione di Stx da parte di Fincantieri. Il commercio, comunque, resta fondamentale, dato che “ogni miliardo di euro di esportazioni in più equivale a 14mila posti di lavoro in più”.

Altro tema che non poteva non essere toccato è quello dei migranti. Juncker ha detto che bisogna “mettere fine con la massima urgenza alle condizioni di accoglienza in Libia” dei migranti, che sono “scandalose” e per le quali il presidente della Commissione Ue si è detto “atterrito”. “In questo l’Ue ha una responsabilità comune”. Juncker ha anche annunciato che entro la fine del mese la Commissione presenterà alcune proposte per “intensificare i rimpatri” e sostenere i Paesi africani. “Le persone che non hanno il diritto di soggiornare in Europa devono tornare nel loro Paese di origine. Oggi solo il 36% dei migranti in situazione irregolare vengono rimpatriati. Dobbiamo intensificare significativamente la nostra azione”. Per Juncker “solo in questo modo l’Europa potrà dar prova di solidarietà nei confronti dei rifugiati che hanno bisogno di protezione”. Il presidente della Commissione ha anche ringraziato il nostro Paese per la “generosità” dimostrata nell’accoglienza e ha sottolineato che “È l’Italia ad aver salvato l’onore dell’Europa nel Mediterraneo”.

Juncker si è pronunciato anche sulla legislazione sui vaccini. “Non è pensabile che nell’Unione europea muoiano ancora bambini di malattie evitabili e che in Ue sono state debellate da tempo. In Romania e in Italia i bambini devono avere la stessa possibilità di accedere ai vaccini che hanno i loro coetanei in altri Paesi europei. Appoggiamo le misure nazionali di vaccinazione”, ha detto il presidente della Commissione. “Non ci devono essere cittadini di seconda classe, siamo tutti uguali”.

Sul fronte del clima, Juncker ha anticipato una novità: “La Commissione presenterà una proposta di riduzione delle emissioni nel settore dei trasporti. L’Ue deve fare in modo di rendere grande il pianeta. Deve essere all’avanguardia nella lotta al cambiamento climatico”, ha detto. E sempre in tema di trasporti sostenibili, si è augurato che “i costruttori investano sulle auto pulite, che sono quelle del domani” e ha ammonito le case automobilistiche a “non ingannare i consumatori”.

In tema di cyber-attacchi, Juncker ha annunciato la creazione di un’agenzia europea di cybersicurezza per prevenire crimini che di virtuale hanno ben poco e che, anzi, sono “molto più pericolosi di fucili e carri armati per la democrazia e la stabilità dei Paesi”. “L’Ue è male attrezzata contro i cyber-attacchi, che sono stati oltre 4mila lo scorso anno e che hanno colpito l’80% delle aziende europee”, ha spiegato il presidente della Commissione.

Di fronte alla plenaria del Parlamento europeo, Juncker ha anche parlato di Brexit. “L’uscita della Gran Bretagna è un momento triste e tragico. Lo rimpiangeremo sempre e voi lo rimpiangerete presto”, ha detto rivolgendosi a un gruppo di eurodeputati britannici che avevano iniziato a rumoreggiare in aula.

Infine, dopo lo scambio Schulz-Merkel dei giorni scorsi sull’adesione della Turchia all’Ue, Juncker si è allineato con il primo. “Il mancato rispetto dello stato di diritto esclude l’adesione della Turchia all’Ue nel prossimo futuro. Ankara si allontana a passi da gigante da molto tempo. L’Ue conterà più di 27 membri, ma tutti gli Stati che vorranno aderire dovranno mettere in primo piano lo stato di diritto”, ha detto il presidente della Commissione, ammonendo la Turchia di Erdogan a “lasciare liberi i giornalisti” e a “non offendere i nostri Stati definendoli fascisti e nazisti”.

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