Nel 1975 il Regno Unito votava per la propria permanenza nella Comunità Europea. A differenza di quanto accaduto nel giugno 2016, i due terzi dei sudditi di Sua Maestà allora si espressero a favore del “remain”. Una posizione netta, un pò come la decisione che nello stesso anno spinse i vertici Volkswagen ad affiancare alla Golf un secondo modello, di poco più piccolo, in grado di supportare le avventure commerciali della compatta che in futuro diverrà la best seller di Wolfsburg. Ma questo lo si sarebbe scoperto solo dopo. E visto che si trattava di aprire l’era post-Maggiolone, qualcuno avrà pensato che era meglio non rischiare e raddoppiare l’offerta.

Nasceva così la Polo, citycar da oltre quarant’anni sulla breccia con i suoi 14 milioni di esemplari che circolano in giro per il mondo. Cinque generazioni, a cui si aggiunge quella che abbiamo appena guidato, la sesta, disponibile solo a cinque porte e già in rampa di lancio. A doverla definire con una frase, una specie di triplo salto in avanti quanto a tecnologia.

Innanzitutto perché viene costruita sul pianale modulare trasversale MQB0, ed è in buona compagnia visto che quella piattaforma dà vita anche a Golf (e le storie continuano ad intrecciarsi…), Touran, Tiguan, Passat e Arteon, seppur con i debiti aggiustamenti dovuti alle dimensioni. Uno dei vantaggi è lo spazio: quello in più per passeggeri e bagagli, grazie al passo allungato.

Questa Polo tutta nuova è più lunga e larga, ma più bassa. Il che automaticamente le dona una dinamicità visiva che non guasta, anche perché oltre che dalla concorrenza delle citycar d’ordinanza dovrà guardarsi pure da quella delle newcomer, ovvero le piccole crossover da esse derivate. Che hanno nel look il loro punto forte.

La “piccola Golf” può contare su tre allestimenti (Trendline, Comfortline e Highline) e quattro pacchetti di personalizzazione. Ma anche su un nutrito parco motori: sono i 1.0 tre cilindri benzina con potenze comprese tra 65 e 95 cavalli (ma con l’anno nuovo arriva pure la GTI da 200 Cv), più i 1.6 a gasolio nelle varianti di potenza da 80 e 95 cavalli che saranno disponibili da fine 2017. Al debutto, inoltre, anche una motorizzazione a metano: è il 1.0 TGI da 90 cavalli, e la filiale italiana ci punta abbastanza.

Oltre a una dinamica di guida sempre fluida e all’ergonomia nonché comodità degli interni, quel che impressiona è nondimeno il processo di digitalizzazione subito da quest’auto. Per dirla in altro modo, sulla buona guidabilità c’erano pochi dubbi ma il lavoro fatto su dotazioni, sistemi di sicurezza e assistenza, infotainment e compagnia cantando rappresenta di certo lo sforzo maggiore fatto dai tecnici Volkswagen. Te ne accorgi quando guardi il cruscotto: niente di analogico, tutto digitale. Vabbè, sarà pure un optional (non nella Highline, dov’è di serie) ma vale senza dubbio la pena. E anche l’interfaccia con lo smartphone è migliorata, grazie all’upgrade del sistema Vw Connect. Peccato solo per qualche incertezza del navigatore, a tratti lento nel fornire le indicazioni.

La Polo VI è dunque un oggetto di pregio. Non poteva che essere così, anche per onorare la tradizione. Ma soprattutto per “sostenere” una storia di successo commerciale, che solo lo scorso anno ha visto uscire dalle fabbriche Vw quasi 800 mila di queste citycar. Di cui 310 mila destinate al mercato europeo, dove l’Italia ha un certo peso: il nostro mercato ne ha assorbite il 13,6%. La sfida, come ribadiscono dalla Vw, è battere sè stessi.

VOLKSWAGEN POLO – LA SCHEDA

Il modello: è la sesta generazione della citycar tedesca, in vendita da oltre quarant’anni. Si presenta con un’estetica più pulita e dinamica, ma anche con maggiori dotazioni tecnologiche. E’ già disponibile in tre allestimenti (Trendline, Comfortline e Highline), a cui si aggiungerà a fine anno la più “cattiva” versione GTI

Dimensioni: lunghezza m 4.05, larghezza m 1.75, altezza m 1.45

Motori benzina: 1.0 MPI da 65 e 75 Cv, 1.0 TSI da 95 e 115 Cv, 2.0 TSI da 200 Cv (GTI) e 1.0 TGI a metano da 90 Cv

Motori diesel: 1.6 TDI da 80 e 95 Cv

Prezzo: a partire da 13.600 euro

Ci piace: il cruscotto digitale è pregevole. Una vera chicca in questo segmento

Non ci piace: il navigatore è un pò macchinoso

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