Troppo impegnato come sei a documentare su Instragam ogni tuo respiro dal momento in cui apri l’occhietto: tu che fai palestra, tu e un tramonto, tu e una celebrity (… e chissene), hai dimenticato di finire il corso di buona educazione in rete. Tu che ne sei un fruitore, dovresti stare alle regole del gioco. Ti metti in mostra come autospot per il tuo brand, accetta le critiche e rispondi con bon ton come i tuoi comunicatori ti avranno insegnato (o ti hanno rimandato a settembre?).

Tieni a freno il tuo ego smisurato. Prendersela con dei giornalisti di Voce di Napoli e apostrofarli con “brutta gente, schifosi…con il c*zzo che la prossima volta vengo a Napoli a farvi pubblicità”, è assolutamente inaccettabile.

Ti scrivo da napoletana perché Napoli si è inchinata a voi, lo scorso luglio per la 3 giorni dell’alta moda. La città si è mobilitata, e l’avete infiocchettata, ne avete fatto una macchietta, avete calcato voi gli stereotipi, un patetico dejà vu.

In fondo, come crème de la crème internazionale, avete portato solo una ciurma di bottegai (ma fa più chic dire buyers) dal Giappone e dalla Corea del Sud. Adesso dovresti chiedere scusa alla testata Voce di Napoli, alla giornalista e a Napoli tutta. Non frequento Instagram, ma se mi dai della schifosa, ti scaravento contro i principi del foro di Napoli.
Troppo impegnato come sei nei selfie, non lo sai che Napoli tra le sue eccellenze ha anche quella di avere un’alta scuola di giurisprudenza. Dovresti chiedere a loro consigli per le tue querelle fiscali. Per quanto mi riguarda, io di Dolce&Gabbana non possiedo e mai possiederò neanche uno slip.

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