“Non c’è una volontà, al di là di quello che si dice agli anniversari, di completare un percorso di verità. La Procura di Palermo, con il processo sulla trattativa, ha portato alla sbarra contemporaneamente mafiosi riconosciuti come Riina, Bagarella e Brusca, esponenti politici, delle istituzioni e della polizia. Quel processo è diventato il bersaglio preferito da colpire perché è il simbolo della pretesa della magistratura di fare luce a 360 gradi”. Lo ha detto il magistrato siciliano antimafia Nino Di Matteo, ospite della Festa del Fatto Quotidiano al parco della Versiliana di Marina di Pietrasanta, intervistato da Gianni Barbacetto.  “Quel processo – ha aggiunto –  è stato additato come bersaglio anche con il comportamento tenuto dall’ex presidente della Repubblica Giorgio Napolitano“.

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