Soffia ancora “aria serena dell’Ovest” per Silvio Soldini. Il regista milanese torna al suo cinema più intimista con Il colore nascosto delle cose, film Fuori Concorso alla Mostra del Cinema di Venezia 2017. Anime perdute, distratte, tenacemente legate alla vita, casualmente sfiorate e momentaneamente felici, che attraversano sfuggenti e tentennanti un’instabile quotidianità sentimentale. Lui (Adriano Giannini) è Teo, uomo in fuga dal suo passato, dalla famiglia, dai letti delle donne con cui passa la notte, attratto solo dal suo lavoro di “creativo” per un’agenzia pubblicitaria. Lei (Valeria Golino) è Emma, ha perso la vista a sedici anni ma non ha lasciato che la sua vita precipitasse nel buio, facendo a pugni con il suo handicap; fa l’osteopata e gira per la città col suo bastone bianco, autonoma e decisa. Poi ecco la leggera folata di vento che li sorprende e tutto non sarà più come prima. Soldini è al suo dodicesimo film di finzione come regista, e torna ad analizzare il mondo emotivo di un non vedente dopo l’importante documentario Per altri occhi (2013).

 

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