Il centrodestra torna arrembante e Berlusconi che fa? Sceglie un nuovo volto fresco, giovane e ovviamente femminile per la volata lunga di Forza Italia verso le prossime elezioni politiche. Stavolta si tratta di Annaelsa Tartaglione, 28 anni, neoresponsabile del partito in Molise. Nei giorni scorsi la sua ascesa aveva incuriosito non poco gli osservatori politici più attenti alle mosse del fu Cavaliere, e oggi la frontwoman forzista nel piccolo ma sempre berlusconianissimo Molise ha rotto gli indugi e si è fatta intervistare da Antonio Rapisarda su Il Tempo.

Non si ritene una “novità”, innanzitutto, “vista la lunga militanza dall’età di 18 anni”, e come novità politica più importante, forse a causa dei suoi fortunati dati anagrafici, indica “la rivoluzione liberale di Berlusconi” (una sorta di remake a 24 anni dall’annuncio originario). L’atteggiamento della Tartaglione è sulla difensiva, come chi sa che è giovane e bella ed è stata scelta da Berlusconi, dunque c’è da fare buona impressione senza strafare: “Sono sempre stata ben radicata sul territorio della mia regione – ha aggiunto – e intendo lavorare con sacrificio e umiltà al servizio del movimento a cui da sempre ho aderito”. Ma cosa si aspetta il Caro Leader? “Ci ha chiesto di profondere entusiasmo tra gli iscritti, i militanti, i cittadini. Una sorta di giovani cheerleader (uomini e donne, beninteso) che facciano capire agli elettori berlusconiani che il Re è tornato e si può davvero vincere.

Sulla profondità dell’analisi politica, però, la Tartaglione deve lavorare un po’ di più, visto che si limita alle parole d’ordine di Silvio: “Vogliamo battere questa sinistra che tanto male ha fatto all’Italia e agli italiani e vorremmo evitare che vadano al governo i Cinque Stelle che hanno dimostrato ampiamente di essere incapaci di amministrare”. Sui nodi della leadership futura, poi, la zarina forzista in Molise (dinosauri permettendo) non si addentra più di tanto: “Ci penserà come sempre Berlusconi. Il portabandiera e leader indiscusso resta lui”. E sull’eterno ritorno del figliol prodigo Alfano, Annaelsa Tartaglione sembra chiudere le porte, anche se ricorda ancora una volta, così come ha fatto praticamente con ogni risposta, che “sarà il presidente a decidere”: “I suoi rapporti con il governo Renzi sono un’eredità pesante che gli italiani difficilmente dimenticheranno”.

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