Non ce l’ha fatta Adriana Dursi, la 74enne che mercoledì scorso è stata colpita alla testa con un cacciavite mentre si trovava in ospedale a Taranto. L’aggressore, Giovanni Maggio, un tarantino di 42 anni, è stato arrestato dalla polizia mercoledì sera. È stato il sostituto procuratore Maria Grazia Anastasia a firmare il decreto di fermo al termine di un lungo interrogatorio durato un intero pomeriggio, definendo “pericolosa” la personalità dell’uomo. Dalle indagini è emerso che il tribunale aveva imposto al 42enne di avviare un percorso di cura con il Centro di igiene mentale e con il Sert.

Secondo quanto ricostruito, Adriana Dursi era giunta al pronto soccorso per un malore. Dopo i primi accertamenti, i medici hanno stabilito di tenerla sotto osservazione prima di dimetterla. Il figlio, allontanatosi per un breve lasso di tempo, una volta tornato accanto al suo lettino si è accorto di un rivolo di sangue sulla fronte e ha immediatamente allertato il personale: la donna è stata trasportata nel reparto di rianimazione dove i sanitari hanno accertato la compatibilità della ferita con il colpo inferto da un corpo contundente.

I sospetti si sono concentrati fin da subito su Maggio arrivato da qualche ora al pronto soccorso in stato di agitazione e dileguatosi subito dopo l’accaduto apparentemente senza alcuna motivazione. Ad incastrarlo i video delle telecamere di sorveglianza e alcune testimonianze acquisite nelle indagini, nonché i precedenti dell’uomo che nel 2009 aveva tentato di aggredire la moglie con un cacciavite e da questa era stato denunciato.

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