I volontari dell’organizzazione Sea Shepherd Italia, che si occupa della difesa della fauna ittica e delle specie marine, hanno fatto alcune immersione nelle acque di San Foca di Melendugno, dove è in progetto la realizzazione dell’approdo del gasdotto della Tap. “L’autorizzazione alla realizzazione del Tap  – si legge in un comunicato diffuso dall’organizzazione – è soggetta a svariate prescrizioni come quella che impone l’uscita in mare del microtunnel (detto exit point) a un minimo di cinquanta metri dalle piante di Posidonia Oceanica e Cymodocea Nodosa con l’unico scopo di proteggere questo habitat”. Parametri che, denunciano gli attivisti, non sono stati rispettati. Per dimostrarlo sono scesi in fondo al mare così da misurare la reale distanza. “L’exit point è a pochi metri dalle praterie di fanerogame e non a cinquanta come prescritto” scrivono. “L’esito della risultanza dimostra chiaramente che la prescrizione all’autorizzazione non è stata rispettata nel progetto”.

 

 

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