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Spiagge nudiste, cosa c’è da sapere se volete andare a dare un’occhiata

Melisa Minca ha provato, per Vice, a venire incontro ai nostri dilemmi da borghesi timidi, rivolgendo dieci domande sul tema a tale Danny, trentaquattrenne naturista olandese

di F. Q.

Diciamo la verità: il nudismo (o naturismo, fate voi) non gode di buona stampa, soprattutto in Italia. Eppure si pratica anche dalle nostre parti, con il sito della Federazione Naturista Italiana che segnala ben undici campeggi o villaggi dedicati ai nudisti: dal Piemonte, alla Calabria, passando per Liguria, Emilia Romagna, Toscana, Puglia e Sardegna. Senza contare, poi, le tante spiagge in cui è permesso andare in giro come mamma ci ha fatti (4 ufficialmente riconosciute come naturiste, molte altre libere).
E quando si pensa al nudismo, chi non lo ha mai praticato ha mille dubbi su cosa si prova, come ci si sente a vivere la quotidianità senza nulla addosso e a confrontarsi con altre persone che fanno la stessa cosa.

Melisa Minca ha provato, per Vice, a venire incontro a questi nostri dilemmi da borghesi timidi, rivolgendo dieci domande sul tema a tale Danny, trentaquattrenne nudista olandese. Si parte dalla più banale, all’apparenza, delle domande: cosa c’è di bello nell’essere nudi? “Nel momento in cui sei nudo – risponde Danny – non ci sono limiti, regole. È normale stare vestiti nella vita di tutti i giorni, ma è anche una legge a caso che abbiamo tutti deciso di seguire. E non è solo una cosa mia—tutte le persone che ho portato in un campeggio o una spiaggia nudista hanno sentito quella libertà di infrangere la regola. C’è un piacere naturale, primario, nell’andare in giro nudi, in mezzo a persone nude”. Ricerca della libertà. Voglia di infrangere le regole. Anche a costo di “bruciarsi il sedere”. Sì, perché per l’olandese è quello il lato peggiore di essere naturista: “Il tuo sedere non ha mai visto molto sole, quindi il primo giorno sarà molto bianco e il secondo molto rosso. I novellini li riconosci proprio dai culi rossi. Fidati, fa un male cane”.

Ma la domanda che tutti vorremmo fare a un nudista e che non avremmo mai il coraggio di fare davvero, Melisa Minca la rivolge senza girarci troppo attorno: “Stare nudo tutto il giorno ti fa venire più voglia di scopare?”. Se nella vostra mente avevate immaginato scene da gironi danteschi o sesso di gruppo, scordatevelo: “Sembrerà buffo, ma quando sono tutti nudi non c’è molta tensione sessuale. Penso che in realtà ci sia meno energia sessuale in un campeggio nudista che in una discoteca di sabato sera. Non che non succeda che ti piaccia qualcuno in spiaggia, ma succede uguale quando sei vestito”. E se siete uomini, attenti all’erezione improvvisa, Perché “è decisamente malvista” e va subito coperta. E quella sull’erezione maschile non è l’unica legge non scritta dell’universo naturista. Se decideste mai di andare a dare un’occhiata, non pensate neanche lontanamente di fare video o scattare foto. Perché quello che per voi è bizzarro, curioso, finanche scandaloso, per i naturisti è quotidianità, normale rapporto con il proprio corpo nudo.

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