Avete mai visto immigrati fare jogging? E, secondo voi, loro possono farlo e gli italiani no? Dubbi amletici lanciati su Twitter non da un salviniano arrabbiato ma da Bruno Vespa, il decano dei giornalisti televisivi, gran cerimoniere di Porta a Porta, disinvolto cantore del potere italico. Il primo tweet riportava l’opinione di una non meglio precisata “signora radical chic”: “Abito in campagna per correre. Adesso non posso per paura degli immigrati. Li vedo correre. Loro possono. Io no”.

Nel cinguettio successivo, Vespa si rivolge a “persone che non sono radical chic”, chiedendo quanti la pensano allo stesso modo. Tra le risposte dei follower del giornalista, alcune stigmatizzano l’opinione della signora, invitandola ad “andare come volontaria in Africa così si tiene in forma”, altre confermano (“Mia figlia non prende il treno per paura: troppi immigrati e poco controllo”).

E a chi risponde che magari gli immigrati scappano da qualcosa, Bruno Vespa replica senza dubbio alcuno: “No, amico mio, Non scappano perché nessuno li insegue. Non avendo niente da fare si tengono in forma”.

Ma le preoccupazioni di Vespa non sono rivolte tanto alla signora radical chic di cui sopra, beninteso: “Penso a tanta gente normale che a torto o a ragione prova lo stesso disagio”, precisa rivolgendosi a chi dubitava sull’effettiva conoscenza del paese reale della succitata allarmata signora. Secondo Bruno Vespa e la sua amica radical, dunque, gli immigrati ammazzano il tempo tenendosi in forma (come se fosse un crimine, peraltro), mentre gli italiani, spaventati e insicuri, sono costretti a tenersi i rotolini.

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