All’ex Scalo Farini di via Valtellina a Milano tutti aspettano Matteo Renzi. Il segretario inaugura gli ultimi quattro giorni della Festa dell’Unità, che fino ad ora ha visto solo dirigenti locali. “Speriamo porti le 50mila persone che ci avevano promesso”, commenta sarcastico chi vende panini alla festa del Pd milanese, che giudica un “flop totale“, un “buco nell’acqua” che per gli esercenti degli stand alimentari si tradurrà in una perdita netta. E si sente truffato: “Ho speso 1200 euro per essere qui con la mia attività, ma ad oggi non ne ho recuperati nemmeno la metà della metà”. Fa caldo, la decadenza dell’ex scalo ferroviario ha il suo fascino ma non si riempie di persone. Il dibattito sulla cyber sicurezza delle 18.00 vede più relatori che astanti. Quelli con Piero Fassino e Luca Lotti beneficiano dell’attesa per il segretario. “Manca la gente, ma non pensavo a un flop così”, aggiunge il titolare di un altro stand pronto a servirci “ottime fritture” nonostante si percepiscano più di 30 gradi. E non ha dubbi: “Tornare l’anno prossimo? Nemmeno per sogno”. Insomma, la partecipazione non è di casa. O forse è diventata un’altra cosa. Sui tavoli che ospiteranno circa un centinaio di persone per #acenaconMatteo c’è un foglio che invita tutti a farsi un selfie, a postarlo con l’hashtag corretto e a loggarsi l’indomani su Facebook per ritrovarsi e condividere ancora, per moltiplicare. Renzi arriva in ritardo, saluta le cucine, poi i commensali. E se ne va. I presenti, quei pochi, sono tutti a tavola, quella organizzata dal Pd milanese. Tra gli stand si avventurano in pochi, i registratori di cassa vanno in bianco anche stasera. Molte le zanzare  di Franz Baraggino e Luigi Franco

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