Nelle scorse settimane abbiamo avuto modo di provare la ROG Claymore, la tastiera meccanica “modulare” di Asus in cui il tastierino numerico può essere rimosso, ottenendo una configurazione compatta, oppure collegato al lato destro o sinistro della tastiera in base alla necessità di utilizzarlo come tastierino numerico o come pad per le macro.

La Claymore vede nel design uno dei suoi punti di forza, i tasti esposti completamente oltre a darle un aspetto “aggressivo” mettono in risalto la retroilluminazione ed evitano i tipici accumuli di polvere, briciole e capelli che vanno a depositarsi sotto i tasti (evitando dunque la necessità di rimuovere i tasti per effettuare la pulizia), ma è la trama in stile maya del pannello frontale il vero tocco in più.

Il modello che abbiamo provato era dotato degli switch – gli interruttori che registrano la digitazione – Cherry MX Red (in versione RGB) caratterizzati da un’attuazione lineare che necessita di una forza di azionamento di soli 45g, grazie al quale la tastiera permette delle azioni più rapide, guadagnandone anche in silenziosità a discapito però anche del feedback tattile; per un utilizzo ottimale gli switch di questo tipo richiedono un po di allenamento in quanto l’assenza di feedback, sopratutto per chi è abituato a switch come i Blu o i Brown, così come la minore forza necessaria rischiano di far premere il tasto fino a fine corsa invece di rilasciarlo a metà non appena avvenuta l’effettiva attuazione, vanificandone i benefici. Se non siete amanti di questa variante di switch, la ROG Claymore è disponibile in Italia anche in una versione dotata dei Cherry MX Brown (silenziosi ma con feedback tattile).

La tastiera di punta di Asus permette di gestire varie funzionalità direttamente tramite combinazioni di tasti, senza dunque la necessità di installare software aggiuntivi sul PC, come ad esempio registrare macro, gestire i profili e la configurazione della retroilluminazione; il tutto viene salvato in una memoria interna che permette di non perdere i propri settaggi  ed averli immediatamente a disposizione passando da un PC ad un altro. Alcune funzionalità, nello specifico le combinazioni per gestire l’Overclock di CPU e Memoria e per la regolazione della velocità delle Ventole, sono riservate però solo ai computer dotati di componentistica dello stesso produttore.

Il sistema di retroilluminazione Aura di Asus sulla Claymore mette a disposizione 8 effetti preimpostati più uno personalizzato permettendo, come anticipato al paragrafo precedente, di cambiare effetto o regolare i livelli delle singole componenti “RGB” direttamente dalla tastiera e di mantenerli sincronizzati con altre periferiche o componenti (come alcune schede madri e video di Asus stessa) compatibili con l’ecosistema “Aura”. Assente al momento le integrazione con i giochi come avviene invece con il sistema Chroma di Razer, ma potrebbero arrivare alcune novità a riguardo nei prossimi mesi.

Durante la nostra prova la ROG Claymore si è comportata abbastanza bene sia in situazioni di gioco che di digitazioni testi, sopratutto una volta presa familiarità con gli switch, la connessione tra tastiera e tastierino numerico si è rivelata abbastanza solida da permettere di muovere la tastiera sulla scrivania senza rischiare disconnessioni tra i due componenti ma permettendo al contempo di separarli senza alcuno sforzo se necessario. Il prezzo consigliato della Claymore è di 189€ nella versione “Core” in cui è assente il tastierino numerico (non acquistabile separatamente), mentre per la versione completa si sale a 239€; a nostro parere il prezzo è un po’ alto se comparato a quello di altre tastiere meccaniche di pari livello, considerando che la modularità è l’unico reale vantaggio dato dalla tastiera di Asus rispetto alle concorrenti.

Pro:

  • Design e Materiali
  • Configurabile senza necessità di sofware aggiuntivi
  • Tastierino e cavo rimovibili che ne migliorano la trasportabilità

Contro:

  • Prezzo
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