La diffusione del morbillo in Italia per me è una grande umiliazione come cittadino italiano. In un Paese civile il morbillo non c’è più e invece in Italia siamo in presenza di 3500 casi dall’inizio dell’anno, una vera epidemia“. Sono le parole di Roberto Burioni, professore Ordinario di Microbiologia e Virologia all’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano, durante un suo intervento a Omnibus (La7). “La Svezia” – continua – “dove non c’è nessuna legge che obbliga i genitori a vaccinare i figli, ha il 98% di copertura e quest’anno ha avuto 3 casi di morbillo. Tutti dicono: ‘Ho avuto il morbillo da piccolo e sono qui’. Anche io l’ho avuto da piccolo e sono qui, però io quando ero piccolo giravo anche in auto senza cintura di sicurezza, perché non c’era. Da ragazzino, ho guidato la Vespa senza casco e sono qui. Ma questo non mi consente di dire che il casco non serve”. E sottolinea: “Il morbillo è una malattia molto seria, che in un caso su 1000 provoca una encefalite molto grave. In un caso su 2mila-3mila provoca la morte. Ma anche in quelli che guariscono lascia una gravissima immunosoppressione, quindi un indebolimento del sistema immunitario, che aumenta la mortalità per altre malattie. In un caso su 1500, quando una persona si ammala di morbillo e poi guarisce, sei o sette anni dopo, sviluppa una panencefalite, cioè una malattia tardiva del cervello, che è gravissima e mortale. Il morbillo è una malattia che va fatta sparire nel nostro Paese. Non abbiamo una terapia, ma abbiamo un vaccino che è molto sicuro ed è molto efficace“. Burioni poi smentisce “il complotto delle multinazionali”, argomento cult dei No Vax: “Le multinazionali hanno un fatturato ridicolo sui vaccini, che fatturano l’1,4% della spesa nazionale, nel 2015 318 milioni di euro. Il fatturato di una sola malattia senza vaccino, come l’epatite C, è quasi di un miliardo e 800 milioni”. Poi si sofferma sulla sua attività sui social: “C’è una cosa che circa un anno fa ho trovato intollerabile: le bugie hanno la stessa dignità della verità. Nella scienza non ci sono due campane per dire se la Terra è piatta o rotonda. Ci sono i dati oggettivi misurati che dicono che la Terra è rotonda. Questo è quello che io ho voluto combattere sui social, dando una informazione affidabile e scientificamente attendibile. Io nei miei post inserisco sempre i riferimenti bibliografici, perché io parlo con la voce della scienza, non con quella di Roberto Burioni. E ho tentato di far sì che la rete non fosse un territorio di dominio esclusivo di persone che diffondono bugie pericolose“. Il virologo, infine, smentisce categoricamente una sua ambizione di carriera politica ed esprime alcune critiche sul decreto Lorenzin, attualmente in esame al Senato: “Ho trovato spiacevole il fatto che non sia stato introdotto l’obbligo di essere vaccinati anche per i sanitari e per gli insegnanti. E, da cittadino, ho trovato molto fastidiosa l’esistenza della multa. Non si può scambiare un dovere civico con un pagamento. Io non posso pagare 1000 euro ed essere libero di andare a 300 km/h in autostrada. A quella velocità in autostrada non ci devo andare. Punto”

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