Come previsto la gigantesca macchia comparsa sul Sole è diventata irrequieta e ha prodotto un’esplosione che ha scagliato uno sciame di particelle che è diretto verso la Terra. Potrebbe colpire il nostro pianeta domani, generando una tempesta magnetica di media intensità che potrebbe causare problemi alle comunicazioni radio e ai satelliti. Lo ha detto all’Ansa Mauro Messerotti, dell’Osservatorio di Trieste dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf), consigliere per lo spaceweather della direzione scientifica dell’Inaf, e dell’università di Trieste. La macchia, che si chiama AR2665 ed è grande quanto Giove, ha generato una esplosione, ossia un brillamento.

Osservata dal satellite Sdo (Solar Dynamics Observatory) della Nasa, l’esplosione, ha spiegato Messerotti, “ha emesso raggi X e protoni, cioè particelle elettricamente cariche, e una bolla di plasma”. I protoni, ha aggiunto, hanno già colpito gli strati superiori dell’atmosfera terrestre e hanno causato disturbi alle comunicazioni radio sull’Oceano Pacifico e soprattutto intorno al Circolo Artico. La nube invece potrebbe colpire il campo magnetico della Terra domani provocando una tempesta geomagnetica con problemi ai satelliti, ai sistemi elettrici, e alle comunicazioni radio ai poli e alle latitudini vicine.

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