Dopo due giorni di dibattiti e di voti degli emendamenti, il ‘decreto vaccini‘ subisce significative modifiche: multe più basse e addio al ritiro della patria podestà in caso di elusione dell’obbligatorietà dei 10 vaccini, a cui si aggiungono 4 consigliati. Modifiche che non preoccupano il Ministro della Salute Beatrice Lorenzin: “Il punto nodale della valenza tecnico-scientifica del decreto sono gli obblighi e la lista delle vaccinazioni”. Il Ministro ci tiene a sottolineare che “in Aula ho sentito molto interventi: chi nega che ci sia una situazione di urgenza; che ci sia una epidemia in atto, che il morbillo non sia una malattia pericolosa che causa la morte; chi fa correlazioni tra le vaccinazioni e l’autismo. L’unica certezza scientifica che noi abbiamo è che nelle popolazioni non vaccinate si muore”. Originariamente le sanzioni previste nel decreto erano ripartire da un minimo di 500 a un massimo di 7500 euro. Il Senato – oggi – ha approvato all’unanimità un emendamento della senatrice di Forza Italia, Maria Rizzotti che riduce le sanzioni da 100 a massimo 500 euro. “Sperando di non dover prendere altre misure, credo che ora le sanzioni funzioneranno anche se il Senato ha deciso di ridurne gli importi, perché ora c’è l’obbligatorietà delle vaccinazioni e dunque il decreto funzionerà lo stesso”.In una successiva votazione, l’Aula di Palazzo Madama ha anche cancellato la possibilità di sospendere la patria podestà ai genitori che non vaccinano i figli. Sapevamo che non mettendo la fiducia sapendo che questo avrebbe oggettivamente diminuito alcuni aspetti, perché riteniamo che se alla fine il decreto verrà approvato con una larga maggioranza avrà una forza maggiore. “Diventerà il provvedimento degli italiani – afferma la Lorenzin – che nega ci sia un ‘patto del Nazareno’ che sostenga l’approvazione di questo decreto.

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