Cagliari non resterà isolata. Anche se il suo aeroporto è l’unico della Sardegna per cui non è stata presentata neppure una proposta nell’ambito dell’atteso nuovo bando per continuità territoriale. Il giorno dopo l’apertura delle buste, con lo choc per l’assenza di offerte sulle tratte Milano-Cagliari e Roma-Cagliari, la politica sarda prova a immaginare le possibili vie di uscita per garantire ai residenti sull’isola di viaggiare da e per il capoluogo a tariffe scontate e con un numero di posti garantito. “Nessuno resterà a terra”, promette Massimo Deiana, titolare dell’assessorato a Trasporti. Che però a giorni lascerà la patata bollente a qualcun altro, visto che è stato nominato presidente dell’Autorità portuale unica della Sardegna, che a giorni dovrebbe cedere il passo a un sostituto. Il tutto dopo che Ryanair ha annunciato l’addio definitivo ad Alghero anche per i voli a tariffe normali.

Più posti per i sardi? Più oneri, meno margine – Un passo indietro. La convenzione attuale è in vigore fino a ottobre. Per il nuovo bando, la cui durata è tre anni, i soldi in campo sono 256 milioni di euro da spalmare in tre anni. Il prezzo a cui i beneficiari dovrebbero viaggiare è di 37 euro per Roma e di 47 da e per Milano, tasse escluse. Un’andata e ritorno tipo costa sui 140 euro. Con la clausola estiva viaggiare dovrebbe costare di più pure ai sardi residenti, senza nessuna ‘protezione’. Di certo, rispetto al regime attuale, il nuovo bando prevede un aumento progressivo dei collegamenti ‘riservati’, con l’obiettivo di arginare il gap dell’insularità fino a far diventare i voli per la capitale e per Milano quasi delle ‘navette’ che partano ogni quaranta minuti. Per un totale di ventuno voli (frequenza massima) tra Cagliari e Roma rispetto agli attuali dieci e diciassette tra Cagliari e Milano rispetto agli attuali nove. Problema: Cagliari è rimasta scoperta. Nessuna offerta né da Alitalia, che ha garantito finora la continuità, né da Meridiana e nemmeno da Ryanair che pure d’estate conta venti tratte. Per gli altri scali – Alghero e Olbia – invece ci sono dei nomi: per la prima Blue Air, per Olbia la storica compagnia Meridiana, con una base operativa nello scalo gallurese. Le ragioni? Scarsa convenienza.

Lo scenario con affidamento d’urgenza e le polemiche – E ora, che si fa? Il sindaco Massimo Zedda chiede con urgenza un nuovo bando e garanzie per i prossimi mesi. Le altre reazioni sono divise, anche se quasi tutte critiche, tra il centrodestra guidato dall’ex presidente della Regione Ugo Cappellacci, i Riformatori a cui si aggiunge il senatore del Campo progressista Luciano Uras, affiancati da Federalberghi e Confcommercio Sardegna ma anche dalla deputata Pd Romina Mura. La patata bollente resterà in mano al successore di Massimo Deiana, titolare dell’assessorato a Trasporti ma già nominato presidente dell’Autorità portuale unica della Sardegna. E di certo alla giunta di centrosinistra guidata da Francesco Pigliaru. Intanto è lo stesso Deiana a tracciare una prospettiva, ricordare che c’è stato un precedente cinque anni fa e che il bando ha dei meccanismi di proroga automatici che consentono di evitare qualsiasi stop. L’ipotesi più probabile, poi, è “un affidamento d’urgenza” per le rotte dall’aeroporto di Cagliari “che potrà avere validità fino a sette mesi a partire da ottobre prossimo e nel frattempo sarà bandita una nuova gara”. A seguire l’assicurazione: ‘’Nessuno resterà a terra’’ e il rilancio: “Il nuovo bando, al quale abbiamo lavorato per mesi, è molto ambizioso e impone condizioni molto favorevoli per la Sardegna con diverse garanzie rinforzate come la clausola di salvaguardia e dovrà tutelare il diritto prioritario dei sardi alla mobilità”. Infine un accenno al caso specifico di Alitalia, “comunque in amministrazione straordinaria e che sconta per questo alcune significative limitazioni nelle proprie strategie”.

Continuità territoriale, gioie e dolori – D’estate, per le feste natalizie e pasquali o a ridosso dei ponti – come è successo per il venticinque aprile – si rincorrono le polemiche dei sardi che vivono e lavorano nella penisola. Per chi non prenota con larghissimo anticipo trovare un biglietto è spesso impossibile, al punto che, ormai di consueto, è stato necessario aggiungere voli dedicati. Nemmeno un mese fa, era il 21 giugno, l’argomento è stato rilanciato dalla scrittrice Michela Murgia, già candidata con Sardegna possibile alle ultime elezioni regionali. Con un post su Facebook che ha scatenato botta e risposta e reazioni a catena. Così scriveva Murgia, allegando uno screenshot con la ricerca vana di un volo per l’Isola: “La mia giornata comincia con un pensiero alla giunta Pigliaru e uno più speciale riservato all’assessore ai trasporti degli ultimi tre anni Massimo Deiana. Senza Ryanair da Ciampino sarei mancata all’ultimo saluto a un’amica che è morta”. E infine: “Così auguro ai vostri figli lontani quando di andarvene toccherà a voi”. Il titolare Deiana aveva ricambiato l’augurio “da Accabadora”, riferimento al suo romanzo vincitore del premio Campiello sette anni fa. E i senatori sardi del centrosinistra avevano scritto una lettera ai vertici della Rai di cui la scrittrice è una collaboratrice tacciandola di “cyberbullismo e parole di violenza inaudita incompatibili con servizio pubblico”.

La continuità dimenticata per le rotte minori – Intanto l’altro bando, quello che prevedeva il ritorno della cosiddetta continuità territoriale 2 verso altre città diverse da Roma e Milano– tra cui Torino, Bologna, Napoli e Verona – è in stand by a Bruxelles da tre anni. Quando è arrivato lo stop della Commissione europea al bando ancora in preparazione per ‘violazione delle regole di mercato’. Aiuti di Stato, insomma. Sul mancato avvio è arrivato qualche mese fa anche un richiamo della Corte dei conti. Tra le perplessità sollevate dalla relatrice Valeria Mistretta, nell’adunanza pubblica sui servizi aerei da e per la Sardegna e sui collegamenti con le isole minori, “l’aumento dei costi e dei tempi” per giungere a destinazione facendo scalo a Roma e Milano e un’offerta discontinua e talvolta disagevole per alcune categorie di passeggeri.

Tutti i cieli dell’Isola – Così la mappa geografica dei tre scali sardi degli ultimi anni registra l’indebolimento di uno dei vertici del triangolo: Alghero – Riviera del Corallo. Il nord ovest dell’Isola aveva avuto un boom grazie a Ryanair e alle tratte con il nord Europa che avevano fatto decollare il turismo straniero. Poi l’addio annunciato dagli irlandesi, la crisi irreversibile e la indispensabile ricapitalizzazione dello scalo con l’ingresso – siglato a inizio anno – del fondo F2i nella società di gestione Sogeeal. Tra i primi tre azionisti (tutti col 14,01%) c’è la Cassa Depositi e Prestiti e le banche Intesa Sanpaolo e Unicredit, a seguire altri tra cui la Fondazione di Sardegna. Quindi aeroporto salvo, ma in primavera sono arrivati i primi licenziamenti collettivi: quarantacinque addetti alla sicurezza a casa. Alle lettere e alle immediate proteste sono subito seguite le rassicurazioni della Sogeal: “La gara prevede un’apposita clausola di tutela sociale, i dipendenti saranno riassunti dalla società che vincerà l’appalto”. E, sebbene ci siano i segnali di ripresa estiva, nel nord ovest serpeggia ancora il malumore. Acuito dalla delusione, visto che nell’attuale giunta regionale i sassaresi sono tanti e nella zona si sperava in un trattamento migliore. Anche se ora la sempreverde accusa di “cagliaricentrismo” diventa difficile da sostenere.

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