Il 14 gennaio del 2014 fu arrestato e messo ai domiciliati, oggi l’ex vicepresidente della giunta regionale ligure Nicolò Scialfa (all’epoca Idv) è stato stato condannato a 4 anni e 6 mesi nel processo per le cosiddette spese pazze in Regione. Condannati anche l’ex capogruppo Idv, Marylin Fusco (4 anni) anche lei arrestata nel giugno del 2014, l’ex parlamentare dell’Idv Giovanni Palladini (3 anni) e l’ex tesoriere Giorgio De Lucchi (9 mesi). Le spese riguardano il periodo compreso tra il 2010 e il 2012.

Secondo l’accusa, sostenuta dal procuratore aggiunto Francesco Pinto, i consiglieri avrebbero fatto acquisti personali (vini, taxi, libri, parrucchieri e cibo per animali, mutandine di pizzo) con i soldi erogati dalla Regione a titolo di rimborso e che dovevano essere usati in realtà per fini istituzionali. Per questo l’accusa è di peculato.

Scialfa è accusato anche di falso ideologico per due verbali falsi di approvazione del bilanci del gruppo in chi avrebbe apposto la firma di un altro consigliere. Scialfa era finito per sei mesi agli arresti domiciliar e anche Fusco e Maruska Piredda erano state sottoposte ai domiciliari ma solo per alcune settimane, fino a che non si erano dimesse dal consiglio regionale. In appello sono già stati condannati gli ex consiglieri Idv, con rito abbreviato, Maruska Piredda a 2 anni e 6 mesi e Stefano Quaini a 2 anni e 2 mesi. Il pm aveva chiesto per Scialfa sei anni e quattro anni e otto mesi per Marylin Fusco e Giovanni Paladini, rispettivamente ex capogruppo dell’Idv ed ex parlamentare dell’Italia dei Valori. L’accusa aveva invocato anche otto mesi per l’ex tesoriere del gruppo Idv Giorgio De Lucchi.

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