Alzi la mano chi non ricorda di aver sentito anche solo parlare di Annibale, il condottiero cartaginese che nel 218 a. C. attraversò le Alpi e puntò su Roma. La seconda guerra Punica inizia così. Non era solo, si sa. Con lui più di 50mila tra fanti e cavalieri, 15 mila tra muli e cavalli e, soprattutto, 37 elefanti. Nessun dubbio sull’accadimento, diversi sul percorso. Ma in mancanza di notizie specifiche ecco intervenire la ricerca archeologica. Quella colonna di uomini e animali deve aver lasciato delle tracce. Non si tratta di altro nella circostanza che di sterco. Più di preciso, sterco animale.

Così in questi giorni, e per tre settimane, una spedizione internazionale, guidata dal geomorfologo e professore della York University di Toronto Bill Mahaney, sta conducendo degli studi tra Pian del Re e il Colle delle Traversette, nel cuore del Parco del Monviso. La ricerca del professor Mahaney è semplice e difficile al contempo. Effettua dei carotaggi nel terreno nella speranza di individuare lo strato di terra che corrisponda all’epoca del passaggio dell’esercito, 2.200 anni fa. E’ alla ricerca, in particolare, di tracce di sterco di elefante. In precedenza, nel 2016, altre ricerche avevano fornito degli importanti risultati. “Usando una combinazione di analisi genetica microbica, chimica ambientale, analisi dei pollini e varie tecniche geofisiche, abbiamo scoperto un deposito di massa di materiale fecale animale, probabilmente di cavallo, in un sito vicino al Col de la Traversette”. Così scriveva sul suo blog, Chris Allen, esperto di microbiologia ambientale alla Queen University di Belfast, nell’Irlanda del Nord. In un tratto semi-paludoso vicino al Colle delle Traversette, uno stretto passaggio tra la Francia e Torino, pochi chilometri a nord del Monviso, ad emergere uno strato di letame, appena una quarantina di centimetri al di sotto del piano di calpestio.

“Lo sterco, che può essere datato intorno al 200 a.C. attraverso l’analisi con isotopi di carbonio, è stato trovato vicino a quello che doveva essere uno stagno o un laghetto”, scriveva ancora l’esperto nella ricerca pubblicata su Archeometry, aggiungendo che “questo è uno dei pochi punti nell’area adatto ad essere usato per abbeverare un così gran numero di animali”.

Tra risultati conseguiti e indagini in corso la sostanza non cambia. Per saperne di più sull’attraversata di Annibale, bisogna continuare la ricerca dello “storico sterco”.

Articolo Precedente

Edmund Kean al Globe Theatre, l’arte di Gigi Proietti forte e gentile

next
Articolo Successivo

Paura dell’altro? Cultura e teatro per vincere i pregiudizi ai tempi dei Social

next