Cecilia Strada non è più la presidente di Emergency, l’associazione fondata dal padre, Gino. Il sito de l’Espresso scrive che “è stata sfiduciata dal direttivo della Ong e sostituita da Rossella Miccio, assistente di Gino Strada e fino a ieri occupata nell’ufficio umanitario”. I motivi del “siluramento”, secondo il giornale, sono da ricondurre agli scontri sulla linea politica per il finanziamento dell’associazione e la successione dopo il ritiro del medico fondatore. Ricostruzioni che lui stesso contesta, annunciando querela per “tutelare la reputazione mia e di Emergency“.

“Le ragioni per cui è avvenuto l’avvicendamento alla Presidenza del Consiglio direttivo di Emergency riportate nell’articolo non corrispondono alla realtà e gettano discredito su Emergency, a cui ho dedicato la mia vita, e sul gruppo dirigente che la sta guidando con fatica e responsabilità – ha scritto Strada in una nota- . In questo modo abbiamo potuto curare 8 milioni di persone in 23 anni. Per questa ragione, darò mandato al mio avvocato per tutelare la reputazione mia e di Emergency”, conclude la nota. E anche le pagine del sito hanno ospitato la replica di Emergency: “Normale dinamica di confronto interno”.

A confermare il cambio ai vertici anche un breve comunicato pubblicato sul sito dell’associazione. Cecilia Strada, si legge, “ha iniziato a lavorare nell’associazione nel 2000, occupandosi di Afghanistan. Nel 2007 è diventata co-direttore dei Programmi umanitari, curando in particolare i rapporti con le istituzioni internazionali, e si è occupata dello sviluppo di Emergency fuori dall’Italia. Rossella Miccio succede a Cecilia Strada, che è stata Presidente dal 2009 a oggi e che rimarrà membro del Consiglio direttivo. Ringraziamo Cecilia Strada per gli anni passati insieme e auguriamo buon lavoro a Rossella Miccio“.

La ricostruzione de L’Espresso – “Sorpresa a Emergency: silurata Cecilia Strada”. E’ questo il titolo dell’articolo con cui il sito de l’Espresso ha annunciato il cambio dei vertici dell’associazione. Secondo il giornale, all’origine del cambio al vertice ci sono gli scontri interni all’associazione sulla linea politica da tenere per ricevere finanziamentiCecilia Strada, come la maggior parte dei volontari, continua l’Espresso, era schierata a favore di un'”impostazione più “idealista” (cultura di pace, denuncia degli orrori delle guerre, distanza da qualsiasi governo e istituzione)”, mentre metà del direttivo (“costruito con i nuovi innesti a misura del fondatore e padre di Cecilia, dopo svariate epurazioni”) era per metà favorevole ad accettare la linea della normalizzazione, e “fare come la gran parte delle altre Ong, accettando i soldi dei governi e delle grandi imprese, come Eni e Impregilo, che sembrano interessate a utilizzare il logo di Emergency per migliorare la propria reputazione”. Una linea che con l’elezione della nuova presidenza ha vinto. E oltre all’aspetto dei finanziamenti secondo l’Espresso ci sono anche le lotte interne per la successione, una volta che Gino Strada deciderà di lasciare. Un secondo punto che ha portato al siluramento della figlia. Allo stato attuale, infatti, si legge ancora sull’Espresso, “la gestione della associazione è affidata ad un organo esecutivo di otto persone, tra cui gli stessi Gino e Cecilia Strada, che come il consiglio direttivo è stato costruito tra i fedelissimi del fondatore. Secondo alcuni rumors interni, alcuni dirigenti temevano che con il consolidamento di Cecilia alla guida dell’associazione i loro ruoli venissero messi in discussione”. Da qui la decisione di eleggere Rossella Miccio.

Le reazioni in rete – Il cambio dei vertici ha suscitato decine di reazioni sui social, dove molti utenti si sono schierati dalla parte di Cecilia Strada.

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