Non avevo finito di raccontare ai lettori del Fatto la mia ultima scoperta scientifica – l’inesistenza della sinistra – che la mia tesi ha ricevuto, quasi immediatamente, due clamorose conferme. La prima, prevista, era il dialogo fra sordi tra le due (pretese) sinistre italiane, riunite rispettivamente a Roma e Milano per essere più sicure di non incontrarsi neppure al bar: dialogo fra sordi che continuato trionfalmente sino a oggi. L’altra conferma, imprevista, viene invece da un’intervista rilasciata da un testimone insospettabile: Fausto Bertinotti.

Oddio, che la mia scoperta venga confermata proprio dal subcomandante Fausto – l’uomo che, mollando Prodi nel 1998, ci ha regalato altri quindici anni di berlusconismo, con le sue appendici renziane – non depone proprio a favore della scoperta. Ma tant’è, cosa ha detto il vecchio sub? Intervistato da La Repubblica lo scorso 1 luglio a proposito delle manifestazioni del Pdr (il partito di Renzi) e del pdr (il partito de-renzizzato), “il Nostro” ha risposto che non gliene poteva fregare di meno: né delle une né delle altre.

Dichiara infatti Bertinotti, papale papale (ha anche parole di elogio per il papa): entrambi, Pdr e pdr, “si muovono nella cornice della politica tradizionale“. Anzi, a una domanda sugli effetti della rottura con Prodi, vent’anni dopo, il vecchio Bertie risponde in pieno stile “poteve opevaio” – il nome del panfilo della contessa Serbelloni Mazzanti Vien Dal Mare nel primo Fantozzi (una prece) – “Non sono affatto pentito (…) Prima avevamo due sinistre, oggi non ne abbiamo nessuna”.

È la mia tesi declinata al plurale: le due sinistre non esistono. Anche per l’adorabile Bertie, le due sinistre sono solo animali fantastici: come l’ippogrifo, l’ircocervo o il sarchiapone. A questo punto, potrei anche dichiararmi soddisfatto, e piantarla qui, se “il Nostro” non aggiungesse un dettaglio che rovina tutto: una sua specialità, del resto. Il discorso sull’inesistenza della sinistra, cioè, non vale per “Corbyn in Gran Bretagna, Tsipras in Grecia, Sanders negli Usa, Iglesias in Spagna o Mélenchon in Francia”: loro sì che esistono. Ne prendo atto: se lo dice lui. Ma non sarà che la sinistra del vicino è sempre più rossa?

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