Avevo circa 8 anni. Era il 1972 e la Rai mandava in onda la prima puntata de Le avventure di Pinocchio. Rimanevo ipnotizzato per tutta la durata dello sceneggiato, allora si chiamava così. Il gatto e la volpe mi inquietavano, le musiche di Fiorenzo Carpi mi rapivano. E poi arrivava lei. La fata turchina. Era dolce, rassicurante, severa ma giusta.

Ho conosciuto così Gina Lollobrigida. E molti della mia generazione sono cresciuti con quel ricordo. Ma la Lollo, oltre che attrice di livello internazionale , è stata un’artista a tutto tondo , dedita anche al canto , alla scultura e alla fotografia.

Il 4 luglio ha festeggiato i suoi 90 anni, e anche i Cinematti hanno voluto ricordarla attraverso pensieri, fotografie, scene cinematografiche e aneddoti personali. In particolare, mi piace condividere la testimonianza di Roberto Villa, poliedrico divulgatore di cinema, fotografia e cultura in generale.

“Avevo conosciuto Gina Lollobrigida nel 1960, con Rock Hudson e il regista Robert Mulligan, durante le riprese di Torna a Settembre. Il film, una commediola, basava l’ipotetico successo sulla presenza dei due grandi nomi. Quando ha voluto che la ritraessi, a Roma, nella sua imponente villa sulla Salaria, quasi 14 anni dopo, era proprio uguale. Come nella Bersagliera, diretta da Comencini, con un grande indimenticabile Vittorio De Sica.

Nel 1973, diciotto anni dopo avere girato La donna più bella del mondo, Gina Lollobrigida posava per me, gentile, collaborativa come ci si auspica da una modella. Ma di più, in quei giorni aveva presentato il suo libro fotografico sull’Italia, lo aveva preso e, sul grande tavolo ‘fratino’ della grande cucina, lo sfogliava facendomi vedere le sue foto e, diversamente dall’arroganza autoreferenziale dei fotografi, mi chiedeva cosa ne pensassi e dove vi fossero errori, perché ‘Voglio continuare a fotografare’ mi aveva detto.

Non ricordo quanti vestiti abbia cambiato in quei tre giorni di scatti, e quanti posti del parco e della villa abbiamo usato come sfondo, ma l’immagine che preferisco, cosi come lei, la ritrae con un suo “doppio” latente e più scuro, non solo una “licenza poetica” ma una citazione pirandelliana de La maschera e il volto” .

Buon compleanno (in ritardo), Lollo, anche da parte di noi Cinematti.

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