E’ morto questa mattina all’ospedale Santissima Trinità di Cagliari, dove era stato ricoverato dopo due mesi di sciopero della fame in carcere, Salvatore “Doddore” Meloni, l’indipendentista sardo di 74 anni che stava scontando alcune condanne per reati fiscali dal 28 aprile scorso, prima a Massama (Oristano) poi, a seguito delle sue condizioni di salute, nel carcere di Uta (Cagliari). Sin dall’ingresso a Massama aveva iniziato lo sciopero della fame e della sete, proseguito poi nella seconda struttura penitenziaria. Le sue condizioni si erano aggravate fino a rendere necessario, il 29 giugno scorso, il ricovero in ospedale dove oggi è morto.

Dopo 66 giorni di sciopero della fame ostinatamente portato avanti, la morte di Meloni era stata drammaticamente e a più riprese annunciata dal suo legale, l’avvocata Cristina Puddu, che aveva inutilmente sollecitato l’amministrazione giudiziaria e le autorità sanitarie nazionali e regionali a fare tutto il possibile e tutto il necessario per salvargli la vita. Una prima istanza perché potesse scontare agli arresti domiciliari per gravi motivi di salute le condanne definitive per le quali era finito in carcere era stata respinta dal magistrato di Sorveglianza del Tribunale di Cagliari, che aveva ritenuto invece le sue condizioni di salute compatibili con la detenzione in carcere. La seconda non ha mai avuto risposta. Meloni era stato arrestato la mattina del 28 aprile scorso dai Carabinieri di Oristano, che lo avevano inseguito a sirene spiegate e poi bloccato sulla Statale 292 a un chilometro o poco più dalla casa circondariale di Massama dove intendeva costituirsi come aveva pubblicamente annunciato qualche giorno prima.

Autoproclamatosi il 2 settembre del 2008 presidente della Repubrica di Malu Entu, con la storica occupazione dell’Isola di Mal di ventre avvenuta il 26 agosto, a largo delle coste Oristanesi, Meloni nel 1981 fu protagonista insieme a una decina di persone del complotto indipendentista sardo, che gli costò 9 anni di carcere. Era recentemente imputato anche nel processo contro gli indipendentisti veneti. Era nato ad Ittiri (Sassari) il 4 maggio 1943, ma si trasferì giovanissimo a Terralba (Oristano), dove conduceva l’attività di autotrasportatore.

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