Paolo Villaggio ci lascia molto. La sua descrizione del paese ci ha sempre fatto ridere mettendo in risalto i nostri difetti, prendendo come esempio la commedia all’italiana degli anni Cinquanta e Sessanta ma aggiornandola con maschere ancora più crudeli e disperate. Fantozzi resta il romanzo italiano più letto in Russia: il Paolo scrittore era vicino alla grande letteratura russa, che descriveva i meccanismi di una società che tende a schiacciare i piccoli, a renderli semplici pedine prive di diritti.

Mio padre diceva sempre che Paolo era il suo amico più intelligente e generoso, e sono d’accordo, era affascinato dalla sua sfrontatezza, dal coraggio. A guardarli insieme si sarebbe detto il contrario: uno alto, elegante, sportivo; l’altro piccolo, normale.

Oggi sono un po’ orfano anche io, il fatto di averti conosciuto non sarà solo un ricordo, ma una lezione indimenticabile che non dimenticherò. Ciao Paolo.

Articolo Precedente

Paolo Villaggio, il ricordo di Tognazzi: “Forse la persona più intelligente che abbia mai conosciuto”

next
Articolo Successivo

Paolo Villaggio ha avuto molte intuizioni, ma sulla Corazzata Potemkin ha preso un grosso granchio

next