Il numero uno di Sogei, molto vicino a Matteo Renzi, al posto di Luigi Marroni e il portavoce di Pier Carlo Padoan sulla poltrona di Luigi Ferrara. Nel giorno in cui la procura di Roma indaga il pm di Napoli, Henry John Woodcock per rivelazione di segreto, la Consip rinnova i suoi vertici.  L’assemblea degli azionisti della centrale acquisti nazionale, società interamente controllata dal ministero dell’Economia, ha nominato il nuovo consiglio di amministrazione, composto da 3 membri. Il nuovo amministratore delegato è Cristiano Cannarsa, attuale numero uno di Sogei, la società che gestisce l’anagrafe tributaria controllata per il 100 per cento dal ministero dell’Economia. Il presidente, invece, è Roberto Basso, attuale portavoce del ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan. Il terzo membro del cda è Ivana Guerrera, dirigente del dipartimento del Tesoro. Il nuovo cda rimarrà in carica per il triennio 2017-2019. L’assemblea della società era prevista per le 12, poi slittata alle 15, ed infine posticipata di 24 ore per poi invece essere riconvocata. Mancava infatti l’accordo sul nome del nuovo ad.

Alla fine, evidentemente, si è trovata la quadra su Cannarsa. Ingegnere romano classe 1963, il nuovo ad di Consip dirige la Sogei dal 2011: a confermarlo su quella poltrona era stato due anni fa proprio Matteo Renzi. Erano gli stessi giorni in cui l’ex premier aveva indicato l’allora fidato Marroni come nuovo ad di Consip. I due – Cannarsa e Marroni – aveva fatto entrambi parte di quella che Renzi aveva ribattezzato “Digital Breakfast“: discussioni sulle politiche digitali di Palazzo Chigi tra l’ex premier e alcuni tecnici a lui vicini. Tra questi anche Cannarsa e il suo predecessore al vertice di Consip. Poi, però, Marroni è diventato il teste chiave dell’inchiesta sulla centrale acquisti della pubblica amministrazione: con le sue dichiarazioni ha messo nei guai il ministro Luca Lotti, il generale dei carabinieri Emanuele Saltalamacchia – accusati di rivelazione di segreto – e Tiziano Renzi, indagato per traffico di influenze.

Sette giorni fa, quindi, al Senato il Pd ha approvato – grazie anche ai voti del centrodestra – la mozione per defenestrare i vertici della Consip. Il cda era decaduto già il 17 giugno quando si erano dimessi Marialaura Ferrigno e il presidente Luigi Ferrara, indagato dalla procura per false informazioni ai pm, dopo aver ritrattato quanto messo a verbale in precedenza. “Hanno deciso di farmi fuori. Io che in questa vicenda sono l’unico non indagato”, era stato il commento dell’ormai ex numero uno della Centrale acquisti della pubblica amministrazione.

 

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