“È morto l’ex cancelliere tedesco Helmut Kohl all’età di 87 anni”. Lo scrive la Bild online. Presidente dal 1973 al 1998 dell’Unione cristiano-democratica, il partito di Angela Merkel, e cancelliere della Repubblica federale tedesca dal primo ottobre 1982 al 27 ottobre del 1998, guidò la difficile fase di riunificazione del paese divenendo il primo cancelliere della Germania unita. È considerato fautore del processo di integrazione europea per aver rafforzato i legami con i paesi dell’Europa orientale e con la Russia, pur mantenendo l’alleanza con gli Stati Uniti.

Nelle elezioni del settembre 1998 fu battuto dal socialdemocratico Gerhard Schröder e lasciò così, dopo 16 anni di governo, la guida del paese. Un record eguagliato solo dalla Merkel. Coinvolto nelle accuse di finanziamento illegale al suo partito, nel gennaio 2000 abbandonò la carica di presidente onorario della Cdu. Che twittato: “Siamo in lutto”.

Insieme al presidente francese François Mitterand e al presidente del Consiglio Giulio Andreotti fu tra principali artefici dell’intesa firmata a Maastricht nel vertice del 9-10 dicembre ’91 (il Trattato fu poi firmato a febbraio del ’92).  Nel giugno 2001 lo scandalo si concluse con il pagamento di una multa da parte del politico che rifiutò di fare i nomi dei finanziatori. L’ex cancelliere è stato anche promotore dell’introduzione della valuta unica europea e dell’abbandono del marco. Dal 2008, a seguito di una caduta e di un ictus, era sulla sedia a rotelle.

“L’Europa deve prendersi una pausa, fare un passo indietro e poi, lentamente, due passi in avanti, adottando un tempo compatibile con le possibilità degli Stati membri” aveva detto alla Bild all’indomani della Brexit. Kohl non vedeva o motivi per accelerare sul pedale dell’integrazione, ma riteneva fosse meglio concentrarsi sulla necessità di assicurare stabilità all’Ue. L’ex cancelliere aveva infine suggerito di non mettere ora Londra sotto pressione evitando inutili durezze: “Lo status speciale della Gran Bretagna nell’Ue è sempre stato una sfida e ha a che fare con la storia di quel Paese. L’unità nella diversità” restava per Kohl la forza del progetto europeo.

“La notizia della morte dell’ex cancelliere federale e amico mio Helmut Kohl mi colpisce profondamente. Mancherà perché e stato un vero amico ed alleato per me e per l’Europa. Mi ha condotto personalmente su tutte le vie dell’Europa” dice il presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker, in una lunga dichiarazione in tedesco diffusa dalla Commissione europea. “Senza Kohl non esisterebbe l’euro” osserva Juncker in un altro passaggio, affermando che “aveva capito sin dall’inizio quale importanza politica ed economica, quale valore inestimabile e fascino avesse una moneta unica per il nostro continente”. “Per lui e per il suo grande compagno François Mitterand l’Europa è sempre stata un progetto di pace” aggiunge Juncker, sottolineando che Kohl “non ha mai dimenticato che il progetto europeo ha salvato il continente dopo le guerre mondiali. Quindi per lui non era solo una questione di prosperità, ma anche e soprattutto una chiamata a condividere la responsabilità verso il futuro”. “Onore alla memoria del cancelliere #Kohl Italia lo ricorda protagonista della riunificazione tedesca e della caduta del Muro europeo” scrive su Twitter il premier Paolo Gentiloni.

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