Settimana “calda” per oltre 500mila ragazzi della scuola secondaria di primo grado. Per molti di loro questa settimana sono partiti gli esami di Stato. Le date delle prove di italiano, matematica e lingua straniera sono diverse da scuola a scuola ma giovedì saranno tutti in classe per svolgere il test Invalsi, che per l’ultima volta sarà fatto in occasione dell’esame di Stato.
Nessuna preoccupazione comunque. Secondo i dati dell’ufficio statistica del Miur il numero degli studenti che “sono usciti” con una votazione superiore all’otto nell’anno scolastico 2015/16 sono aumentati (26,1% rispetto al 25,3% del 2014-2015), mentre diminuiscono la quota di alunni che ottengono una valutazione di sei o sette (51,3% rispetto al 52,3% del 2014-2015).

Le regioni di “eccellenza” risultano essere la Puglia e la Calabria dove, rispettivamente, il 13,7% e il 12,9% degli studenti superano l’esame con dieci/dieci e lode. Per contro, le regioni dove è maggiore la percentuale di studenti che conclude il proprio percorso con una valutazione appena sufficiente sono la Sardegna (27,2%) e il Veneto (26,6%). Un esame dove vengono tutti ammessi: il 97,6% lo scorso anno è arrivato alla prova finale e il 99,8% è tornato a casa con il diploma in mano. Gli unici ad avere ancora qualche problema sono i ragazzi stranieri: il tasso di ammissione è inferiore di circa 5 punti percentuali a quello dei compagni “italiani” (93% contro il 98%). E quasi il 43% dei licenziati con cittadinanza non italiana esce dal percorso del primo ciclo con appena la sufficienza (nel caso degli italiani si tratta del 22,4%).

Ma come si svolge l’esame? La prima prova, quella di italiano, ha diverse tipologie di traccia: la lettera ad un amico, la relazione su un libro, oppure i professori possono chiedere di scrivere un tema nello stile di una pagina di diario. Altra possibilità è quella di un argomento di attualità o di uno scritto dove si parla di un’esperienza come il viaggio d’istruzione. L’esame di matematica, invece, prevede la risoluzione di alcuni problemi e delle domande sulla geometria solida, l’algebra, la geometria analitica, il calcolo delle probabilità, fisica o scienze. Si hanno a disposizione tre ore e se la commissione lo permette si può usare anche la calcolatrice. L’altra prova è quella di lingua straniera. Nelle scuole dove se ne studiano due si testano i ragazzi su entrambe ed è la commissione a decidere se farle nello stesso giorno o in momenti differenti. Agli studenti viene chiesto di scegliere tra la lettera ad un amico in lingua o la comprensione di un testo.

Infine c’è l’Invalsi che sarà per tutti il 15. Ancora per quest’anno i risultati della prova dell’istituto nazionale di valutazione andranno a sommarsi al voto finale di terza media. Dal 2018 non sarà più così: i nuovi decreti approvati nei mesi scorsi hanno fatto uscire la prova dall’esame di Stato. Sarà fatta nei mesi precedenti e sarà comunque necessaria per essere ammessi. Intanto per il 2017 l’Invalsi sarà composto da un test di matematica che i ragazzi dovranno affrontare a partire dalle 8,30: gli studenti avranno a disposizione 75 minuti che dovranno usare nel migliore dei modi. Terminato il test, quindici minuti di pausa per prendere fiato e poi via con italiano. Anche in questo caso esistono cinque versioni differenti. Guardando la prova dello scorso anno è chiaro che il test punta ad analizzare la comprensione della lettura e gli ambiti grammaticali.

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