Ad Asti il Movimento 5 stelle manca il ballottaggio per pochissimo. Soltanto tredici voti separano il candidato grillino Massimo Cerruti da Angela Motta, consigliere regionale Pd e candidata sindaco arrivata al secondo posto dietro al candidato del centrodestra, Maurizio Rasero. Le preferenze dell’ingegnere rappresentante dei Cinque stelle sono 5.080, 5.093 quelle per la sostenitrice di Matteo Renzi, entrambi superati da Rasero – vicepresidente della Cassa di risparmio di Asti – che ha quasi undicimila voti in più. E così, fuori dal ballottaggio per una dozzina di schede, il M5s chiederà domani di leggere i verbali dei seggi e tentare di strappare quelle preferenze che servono per accedere al secondo turno.

“L’epilogo è molto frustrante – spiega Cerruti -, ma siamo comunque soddisfatti. Nel giro di pochi anni abbiamo raddoppiato i consensi in città e siamo la prima forza politica”. Domani i grillini chiederanno di poter leggere i verbali dei seggi così da riscontrare eventuali anomalie. “Non ci è piaciuta la gestione dello spoglio – continua -. Alcuni seggi hanno chiuso nella tarda mattinata di oggi obbligando alcune persone a lavorare per 36 ore di fila. È molto probabile che ci siano state imprecisioni”. “Faremo le opportune verifiche sulle schede non assegnate o contestate – scrive su Facebook il consigliere comunale M5s Davide Giargia -. Non so se questo cambierà o meno il risultato”. Tra le opzioni c’è anche l’eventuale ricorso al Tar per chiedere un riconteggio, ma non è ancora contemplata.

Angela Motta, candidata Pd arrivata al ballottaggio, non ha paura: “I controlli sono stati numerosi e sono fiduciosa da questo punto di vista”. Capisce però l’amarezza del rivale: “A parti inverse anche noi avremmo chiesto il riconteggio visto l’esiguo scarto di voti. Penso che sia normale che chiunque perda per così poco voglia essere sicuro. Fosse capitato a noi lo avremmo fatto anche noi”. D’altronde, spiega lei, era un’elezione complicata con voto disgiunto e molte liste: “A quanto però mi raccontano alcuni rappresentanti di lista, gli errori dovuti alla confusione erano soprattutto su quei candidati che, come me o Rasero, avevano molte liste a sostegno”. Inoltre il voto di ieri, denunciano candidati di Pd e M5s, sarebbe avvenuto in un contesto strano: alcuni distribuivano volantini elettorali fuori dai seggi, mentre un candidato sarebbe stato addirittura denunciato per aver cerchiato di rosso il suo nome nell’elenco affisso davanti a un seggio. Metodi che a Giargia ricordano le “scarpe spaiate” di Achille Lauro.

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