“Il miglior James Bond della storia del cinema? Il mio cuore è con Sean Connery”. Pierce Brosnan viene colto di sorpresa. “Domanda dalla risposta impossibile”, spiega il 64enne attore irlandese ospite d’onore a Bologna del Biografilm Festival 2017. Anche se nulla è complicato da risolvere per uno 007, seppur in pensione, che accompagna la propria moglie, Keely Shaye Brosnan, come executive producer del documentario Posinoning Paradise che denuncia i pesticidi diffusi nella terra e nell’aria delle isole hawaiane da quattro multinazionali statunitensi e svizzere.

Era il 1964 avevo appena lasciato l’Irlanda e mi ero trasferito a Londra dove vidi per la prima volta un film in Technicolor che poi era Goldfinger dove Bond era interpretato da Connery”, spiega Brosnan. “Non mi passò nemmeno per la testa di diventare 007, ma fu l’attimo in cui mi innamorai del cinema, e cominciai a sognare di esserci io su quel grande schermo. Quando ho iniziato a recitare non avrei mai pensato di interpretare per dieci anni James Bond. Fu un’occasione che poi mi permise di aprire tante porte, come quella di fondare la mia casa di produzione Irish DreamTime di cui dal 2016 ne condivido la presidenza con mia moglie”. Un ruolo, quello di Bond, da molti attori della saga amato e sfruttato, ma da altri sentito perfino come una maledizione (vedi alla voce Daniel Craig): “Interpretato una volta rimani Bond per sempre. È difficile liberarsene. E io comunque lo celebro e lo celebrerò per tutta la vita. Daniel Craig è stato magnifico nel reinventarsi questo ruolo, come del resto con la saga di Jason Bourne il franchise ha assorbito una rivitalizzazione. E non dimentichiamo Roger Moore, appena scomparso, altro grande attore che ho amato come 007. Lui ebbe il coraggio di accettare la grande sfida di sostituire Sean”.

Camicia blu scura, occhialone da sole a penzoloni sul petto, pizzetto e ciuffo imbiancato, Brosnan se ne sta impettito e dritto tanto da sembrare un 40enne. Quando invece l’anagrafe segna 64 e lui continua ad interpretare quattro, cinque film l’anno: “Ho appena finito di girare The Foreigner con Jackie Chan. Sarò poi Luigi XIV in The king’s daughter, e con Jeff bridges nel film The Only Living Boy in New York. Ho finito le riprese della serie tv che trae spunto dal dipinto La zattera e la Medusa di Gericault intitolato The Medusa con Jesse Eisenberg e Vanessa Redgrave. A breve andrò in Irlanda per girare H-Block di Jim Sheridan assieme al grande Cillian Murphy sull’episodio della più grande fuga dal carcere di 38 prigionieri dell’IRA. Ed è pure nell’aria, anzi lo diamo per confermato, il sequel del musical Mamma Mia. Quindi mi sentirete cantare ancora una volta. Pensate che come cantante in questo film ho persino vinto il disco di platino”.

Appassionato di pittura tanto da attendere come un ragazzino il vernissage di una mostra di suoi quadri a Parigi, Brosnan si è risposato nel 2001 proprio con Keely Shaye Smith, dopo che nel 1991 aveva perso la prima moglie, l’attrice Cassandra Harris, morta di cancro. “Sono orgoglioso di mia moglie, della sua passione e del suo impegno, come dell’idea e della regia di questo film”, chiosa Brosnan mentre stringe affettuosamente e di continuo la mano di Keely. “Produrremo altri documentari di questo tipo, dal forte impegno civile e politico. Dobbiamo imparare a capire che c’è un tempo in cui si riceve e uno in cui si dà. Io alla mia età sono nella fase in cui devo restituire quello che ho ricevuto. E poi non posso lamentarmi di nulla: il lavoro non mi manca e la fortuna più grande è che continua a piacermi ogni giorno di più”.

 

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