Pellegrini diretti alla Mecca bloccati per ore in aeroporto. Qatar Airways privata della licenza di volo in Arabia. Importazioni ed esportazioni congelate. Sono le prime conseguenze della nuova crisi del Golfo, scatenata dalla decisione di Arabia Saudita, Bahrein, Emirati Arabi ed Egitto di chiudere le frontiere con il Qatar. Ufficialmente perché “finanzia i terroristi“, in realtà perché Doha è vicina all’Iran a cui gli Usa di Donald Trump hanno nuovamente chiuso le porte rafforzando invece l’alleanza strategica e commerciale con Ryad. Non a caso l’inquilino della Casa Bianca ha twittato: “E’ bello vedere che la visita in Arabia Saudita e l’incontro con i 50 stati sta ripagando. Hanno detto che avrebbero assunto una linea dura sui finanziamenti al terrorismo, puntando al Qatar. Forse questo sarà l’inizio della fine dell’orrore del terrorismo”.

Martedì l’emiro del Kuwait, Sheikh Sabah Al-Ahmad Al-Jaber Al-Sabah, è partito per l’Arabia Saudita per tentare una mediazione e disinnescare l’escalation. E il presidente russo Vladimir Putin ha parlato per telefono con Al Thani invitando a far prevalere il dialogo. In attesa che l’emiro Sheikh Tamim bin Hamad Al Thani parli alla nazione, comunque, gli effetti della decisione si fanno sentire e anche in Italia c’è preoccupazione sulle possibili conseguenze per gli investimenti dell’emirato nella Penisola.

Almeno 550 pellegrini pakistani diretti in Arabia Saudita per il pellegrinaggio durante il mese sacro di Ramadan sono rimasti bloccati all’aeroporto di Doha prima di essere dirottati su Muscat, in Oman, per poi proseguire il viaggio verso il regno. Ryad ha infatti proibito l’atterraggio nel regno e l’uso del suo spazio aereo alle compagnie aeree dell’emirato e l’ente saudita per l’aviazione civile, riferisce al Jazeera, ha revocato la licenza di trasporto aereo alla Qatar Airways e i permessi di lavoro ai suoi dipendenti. In compenso da oggi gli aerei delle compagnie aeree qatariote diretti in Europa o Nord Africa potranno sorvolare lo spazio aereo iraniano, ha annunciato un dirigente dell’Ente per l’Aviazione Civile di Teheran. Finora i velivoli transitavano attraverso lo spazio aereo di Arabia Saudita ed Egitto. Ora seguiranno la rotta Iran-Iraq-Giordania o in alternativa sorvoleranno Iran e Turchia.

Intanto gli Emirati Arabi Uniti hanno bloccato le importazioni di alluminio dall’impianto di Qatalum, in Qatar. “Da questa mattina il varco di Jebel Ali negli Emirati risulta chiuso per tutte le spedizioni”, ha fatto sapere il gruppo norvegese dell’alluminio Norsk Hydro, che possiede una quota del 50% nella joint venture insieme alla Qatar Petroleum.

Il governo delle Filippine, che con gli equilibri del Golfo poco ha a che vedere, ha deciso inoltre di sospendere temporaneamente la partenza di suoi connazionali verso il Qatar per lavorare. Al momento però non c’è l’intenzione di rimpatriare gli oltre 200mila cittadini filippini che lavorano in Qatar. Il ministro del Lavoro ha spiegato che il bando mira a proteggere i lavoratori filippini da eventuali problemi che potrebbero incontrare in Qatar dove sarebbero “le prime vittime”.

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