“E’ una barchetta, buona per migranti comoriani” (cittadini delle isole Comore). Queste le parole di Emmanuel Macron pronunciate davanti alle telecamere della trasmissione tv Quotidien durante una visita al centro regionale operativo di sorveglianza e salvataggio atlantico di Etel, in Bretagna. Con un responsabile locale, il presidente della Francia si è messo a discutere di imbarcazioni, pescherecci e mezzi nautici. I due parlano di “tapouilles“, poi di “kwassas-kwassas“. “Ma il kwassas-kwassas pesca poco! E’ una barchetta, buona per migranti. Porta il comoriano…”, dice Macron sorridendo. Alla gaffe segue un momento di imbarazzo, quindi il numero uno dell’Eliseo fresco di vittoria elettorale riprende a voce bassa, “i tapouilles invece servono per i gamberetti…” I “kwassas-kwassas” sono le imbarcazioni di fortuna utilizzate dai passeur per trasportare i migranti delle isole Comore verso Mayotte, nell’Oceano Indiano.

“Se Sarkozy, quando era presidente, avesse pronunciato questa frase davanti alle telecamere ci sarebbe stata una rivolta gigantesca. ‘Il comoriano vuol dire 12.000 morti” è il tweet indignato della ex ministra Verde Cecile Duflot. I social network sono stati invasi dalle proteste, soprattutto per l’espressione usata da Macron, ritenuta sprezzante (“portare il comoriano”).

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