Affari e politica. Il nuovo governo francese finisce sotto tiro. Richard Ferrand, il ministro francese della Coesione territoriale, come François Fillon, è finito nel mirino perché il gruppo Mutuelles de Bretagne di cui era direttore generale attribuì un appalto alla compagna e assunse suo figlio come assistente parlamentare. Messo sotto accusa dal Canard Enchainé che aveva sollevato il caso Fillon Ferrand dovrebbe rimanere al suo posto: “Può restare al governo. Anche se capisco l’esasperazione dei francesi di fronte a questi eventi successivi –  dice il premier Edouard Philippe -.  Ma in futuro mi sono fissato delle regole chiare: un ministro indagato dovrà dare dimissioni. Immediate. E dovrà essere esemplare anche nella vita privata. I comportamenti passati, che non erano comunque illegali, non potranno più essere tollerati e saranno proibite assunzioni di famigliari”.  “Rifiuto e condanno tutti i sospetti – ha dichiarato Ferrand dopo che il quotidiano Le Monde lo ha accusato di ‘mescolare le cose’ – Con la scusa di una presentazione oggettiva l’articolo fa un amalgama e lascia spazio a tutti i sottintesi senza mai provare niente”. In una serie di tweet sul suo profilo Ferrand dà la sua versione dei fatti.

Un’altra grana, come ha rivelato Le Parisien, riguarda Marielle de Sarnez, ministro degli Affari europei, oggetto di un’inchiesta preliminare su un presunto impiego fittizio di una sua assistente a Strasburgo. Il presidente Emmanuel Macron ha fatto della moralizzazione della vita pubblica – una cui proposta di legge sarà discussa il 14 giugno, una settimana più tardi del previsto – una priorità nella sua campagna presidenziale, il che offre spunti di forte critica da parte dell’opposizione. François Baroin, leader dei Républicains, aveva chiesto al governo di esprimersi sul caso Ferrand: “Bisogna uscire dal silenzio e che il ministro della giustizia e il governo diano la linea di come trattano questa situazione”.

In effetti da giorni ci si interroga anche sul silenzio di François Bayrou, ministro della Giustizia. Che non comunica a parole ma tramite social network. Dpo che Marielle de Sarnez ha pubblicato sul suo account Twitter un comunicato di difesa della sua situazione, Bayrou ha messo un like di apprezzamento e lo ha ritwittato. Un modo per sostenere de Sarnez, suo braccio destro nel partito MoDem che però non è piaciuto ai magistrati, perché può sembrare una forma di pressione da parte del ministro della Giustizia.


La ministra ha poi sporto denuncia contro Sophie Montel, europarlamentare del Front National, all’origine dell’apertura dell’inchiesta su 19 eurodeputati perché il partito di estrema destra sembra voler dimostrare che tali pratiche, di cui anche Marine Le Pen è accusata, erano ampiamente diffuse.

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