Condannato a tre anni e sei mesi di reclusione l’ex parlamentare del Pdl Marco Milanese accusato di corruzione in uno dei filoni legato alla compravendita di un’imbarcazione per la quale l’ex braccio destro del ministro Tremonti è stato assolto in secondo grado dall’accusa di finanziamento illecito. Per lui la procura aveva chiesto una condanna ad un anno e mezzo. Lo hanno deciso i giudici della X sezione penale di Roma che hanno invece assolto (per non avere commesso il fatto) Lorenzo Cola, già consulente esterno di Finmeccanica e assolto dall’accusa di illeciti tributari i commercialisti Stefano Gazzani e Tullio Boldrini con la formula “perché il fatto non sussiste”.

Per questa vicenda avevano patteggiato davanti al giudice Simonetta D’Alessandro una pena ad un anno Massimo Di Cesare, amministratore della società Eurotec che acquisì la barca da 15 metri con un leasing di 20 mila euro proprio da Milanese, e a due anni e 11 mesi in continuazione con precedenti condanne Tommaso Di Lernia, dominus di fatto di Eurotec.

Se il sovrapprezzo di circa 224mila euro, rispetto al valore di mercato, pagato nel 2009 per lo yacht non è stato considerato finanziamento illecito dai giudici di secondo grado, in questo filone ad alcuni imputati si contesta il concorso in corruzione in quanto la compravendita avrebbe avuto il fine di indurre Milanese, nella sua veste di consigliere politico dell’allora ministro dell’Economia e, quindi, di interlocutore nella nomina di amministratori delle società controllate dal Dicastero, di chiedere all’allora ad di Enav Guido Pugliesi di nominare Fabrizio Testa nel cda di Tecnosky, società controllata dall’ente di assistenza al volo.

L’inchiesta esplose nel luglio del 2011 quando furono eseguiti gli arresti degli imprenditori Tommaso di Lernia e Massimo De Cesare. Per la Procura di Roma per ottenere la nomina, Testa si sarebbe rivolto a Lorenzo Cola, l’ex consulente del presidente di Finmeccanica, Pierfrancesco Guarguaglini, che avrebbe coinvolto Di Lernia per risolvere il problema della vendita dell’imbarcazione. A questo punto Di Lernia avrebbe contattato De Cesare che avrebbe proceduto all’acquisto della barca pagandola circa 1,9 milioni di euro contro un valore stimato di 1,4 milioni. A Milanese sarebbero andati 224mila euro.

Nell’ordinanza di custodia cautelare il Gip, Anna Maria Fattori, riteneva di ‘‘immediata evidenza” che l’imbarcazione di 15 metri presa in leasing da Milanese ”non poteva avere un valore di mercato pari a quello convenuto tra le parti”, e ciò che non poteva sfuggire era come lo stesso deputato Pdl avesse ricevuto una utilità valutabile in termini economici senz’altro maggiore della somma di 475 mila ricevuta il 3 dicembre 2009”. E ancora: ”Parallelamente di incredibile evidenza è non solo l’assenza di ogni interesse – proseguiva – per la Eurotec all’acquisto dell’imbarcazione, stante la totale estraneità all’oggetto sociale e la evidente strumentalità dell’ampliamento dell’oggetto sociale stesso avvenuto l’11 maggio 2010 ma la assoluta antieconomicità dell’acquisto di una imbarcazione nonostante la certezza che, stante il periodo invernale, ne avrebbe dovuto sopportare solo i notevoli costi di mantenimento senza possibilità di renderla produttiva”. Per il gip, il solo motivo che spingeva Eurotec ad accollarsi l’acquisto della barca che Milanese sono i vantaggi, di diversa natura, che si intendevano conseguire” dallo stesso parlamentare del Pdl, ”assecondandone i desiderata, il quale nella veste di consigliere politico del Ministero dell’Economia era in grado di incidere nella designazione dei vertici e degli organi collegiali di società a partecipazione statale o da queste partecipate o controllate”. Milanese poteva contare, secondo l’accusa, anche su una carta di credito altrui per viaggi e vacanze.

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