La ricerca sull’Alzheimer prosegue e mette a segno una nuova scoperta. Se difettosa, una molecola nota per il suo compito protettivo e di nutrimento del cervello, il fattore di crescita ‘BDNF’, accelera la perdita di memoria e di capacità cognitive in coloro che sono già a rischio di Alzheimer. Lo rivela una ricerca condotta da Ozioma Okonkwo della University of Wisconsin School of Medicine e pubblicata sulla rivista Neurology.

Gli esperti hanno coinvolto 1023 individui, tutti con un rischio accertato di Alzheimer, di età media 55 anni e tutti sani all’inizio dello studio. Gli esperti hanno analizzato il loro Dna e trovato in alcuni di loro un difetto a carico del gene per BDNF, difetto chiamato ‘allele Met‘. Osservando le capacità mentali degli individui nel corso degli anni, i ricercatori si sono accorti che coloro che presentavano sul Dna l’allele Met andavano incontro, anno dopo anno, a più rapido declino cognitivo e di memoria rispetto a quanti non avevano la mutazione Met a carico di BDNF.

Secondo gli esperti questo studio è importante in virtù del fatto che l’allele Met “fa i suoi danni” precocemente, ancora prima che l’Alzheimer abbia il suo esordio, in un periodo considerato potenzialmente critico per future terapie che potrebbero prevenire o ritardare l’esordio della malattia; quindi l’allele Met potrebbe divenire esso stesso un bersaglio terapeutico per futuribili trattamenti precoci.

L’articolo su Neurology

Articolo Precedente

Vaccini, un medico non può mischiare idee personali e tesi scientifiche

next
Articolo Successivo

“La crosta terrestre? Potrebbe essere piovuta dal cielo”

next