“Di fronte alle parole del procuratore di Catania su alcune Ong, è compito di una forza politica chiedere chiarezza. E portare in Parlamento una legge per garantire più potere alle procure“. Dal Senato è Alessandro Di Battista a rilanciare la campagna del Movimento 5 Stelle sul caso Ong. “Oggi manca un collegamento diretto tra Procure e le navi impiegate in mare, dalla Guardia Costiera alle imbarcazioni militari. La nostra proposta vuole estendere le funzioni di polizia giudiziaria su queste imbarcazioni”, ha continuato Alfonso Bonafede, spiegando la proposta pentastellata in materia. Di Battista ha invece replicato alle accuse: “Noi rigettiamo le illazioni secondo cui  vorremmo soltanto fare campagna elettorale“. Per poi attaccare: “L’immigrazione clandestina oggi diventata una è nuova forma di finanziamento della politica”. Eppure è stato il procuratore di Siracusa ad aver spiegato in audizione alla commissione Difesa del Senato: “Al nostro ufficio non risulta nessun elemento investigativo che riguardi collegamenti obliqui o inquinamento nei rapporti con i trafficanti”. Parole alle quali è seguito anche un chiarimento del Copasir, che ha definito come inesistente un presunto dossier degli 007 su rapporti Ong-scafisti. Ma Di Battista rilancia: “Un dottore che dice che c’è rischio di una malattia e l’altro no, io da malato cerco di fare solo chiarezza. Noi siamo garantiti dall’approvazione di una legge che dà più poteri alle procure”. Né Di Battista e il M5S si ritengono responsabili per il crollo delle donazioni denunciato da Msf: “Noi ci siamo sempre battuti per dare più fondi a cooperazione e sviluppo. Di Maio ha usato toni sbagliati? No, per nulla. Io non mi infilo nelle polemiche, nemmeno nelle parole usate dalla Cei“, ha concluso.
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