Dopo mesi di negoziati e un’ultima notte di trattative, la Grecia ha raggiunto un accordo con i suoi creditori europei e il Fondo monetario internazionale. Si conclude così la seconda revisione del programma di salvataggio da circa 85 miliardi di euro concordato nell’estate del 2015 e il Paese si prepara a ricevere la terza tranche di aiuti, 7,4 miliardi con cui pagare debiti in scadenza a luglio. L’intesa, secondo quanto riporta l’agenzia Bloomberg, prevede tra l’altro un nuovo taglio delle pensioni e l’abbassamento della soglia di esenzione fiscale dagli attuali 8.636 euro a una fascia compresa tra i 5.700 e i 6mila.

“Abbiamo la fumata bianca, si è giunti a un accordo su tutti i temi”, ha dichiarato il ministro delle Finanze ellenico, Euclides Tsakalotos, uscendo dall’ultimo round di incontri con rappresentati di Ue, Bce, Meccanismo europeo di stabilità e Fmi, durato quasi 12 ore. Tsakalotos ha spiegato che rimangono in sospeso le negoziazioni sulla sostenibilità e l’eventuale riduzione del debito, dei quali si parlerà quando verrà definito l’obiettivo di avanzo primario a partire dal 2018. Lo stesso ministro ha riconosciuto di essere “più contento” rispetto ad alcuni punti “e di altri meno”, sottolineando come sia positivo che la Grecia non dovrà applicare misure aggiuntive nel 2018. L’Eurogruppo che si terrà a Bruxelles il prossimo 22 maggio dovrà dare il via libera all’intesa. Entro metà maggio le misure dovranno essere approvate dal Parlamento.

“E’ ora di voltare pagina, chiudendo questo capitolo dell’austerità, che è stato lungo e difficile per il popolo greco”, ha commentato il commissario europeo agli Affari economici e finanziari Pierre Moscovici. “Con questo accordo, ora dobbiamo scrivere una nuova storia di stabilità, lavoro e crescita per la Grecia e l’Eurozona nel suo complesso. Questa seconda revisione – continua Moscovici – è strategica per la Grecia, poiché non solo mantiene le promesse su riforme di importanza capitale per modernizzare l’economia ellenica, ma assicura anche un percorso di bilancio sostenibile per gli anni a venire, oltre il programma dell’Esm. Sta ora a tutti i partner raggiungere un’intesa sulla questione del debito greco nelle settimane a venire”.

Se il Paese raggiungerà gli obiettivi concordati, aggiunge Bloomberg citando un funzionario governativo, il governo potrà implementare alcune misure per alleviare l’impatto dell’austerità: per esempio sussidi per gli affitti per un valore fino a 1000 euro all’anno, un fondo da 250 milioni di euro per il sostegno all’infanzia e un abbassamento dei ticket sulle medicine per le persone con redditi più bassi. La contrattazione collettiva inoltre sarà ripristinata da settembre 2018.

Prima dell’intesa però ci sono state nuove proteste ad Atene. L’1 maggio centinaia di persone sono scese in strada nel centro della capitale rispondendo alla convocazione del principale sindacato del settore privato, Gsee, e di quello del settore pubblico, Adedy, per protestare contro le misure previste dall’accordo. Anche altre organizzazioni sindacali come Pame, così come la sinistra extraparlamentare, hanno richiamato centinaia di persone nel centro della capitale. Il Gsee, inoltre, ha chiesto ai suoi iscritti di scioperare per 24 ore prima dello sciopero generale che entrambi i sindacati hanno indetto per il 17 maggio.

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