Cinema

Bolshoi Babylon, gli intrighi del teatro più famoso della Russia in un documentario senza censure

Presentato al 40esimo TIFF – Toronto International Film Festival, il documnetario del regista Nick Read e Mark Franchetti arriva ora nei cinema italiani solo il 2 e 3 maggio

di F. Q.

Per la prima volta nella sua storia il Teatro Bolshoi di Mosca ha consentito a una troupe cinematografica l’accesso totale e privo di censure al suo “dietro le quinte”. Ne è nato un documentario che racconta dall’interno gli intrighi del teatro più famoso di tutta la Russia e la vita degli artisti a cui spetta il dovere, giorno dopo giorno, di mantenere intatto il suo antico prestigio.

Presentato al 40esimo TIFF – Toronto International Film Festival, Bolshoi Babylon del regista Nick Read e Mark Franchetti arriva ora nei cinema italiani solo il 2 e 3 maggio distribuito da Nexo Digital e Cinema srl. Un appuntamento che permetterà agli appassionati di scoprire l’esistenza fatta di ossessione e disciplina dei ballerini. La storia dei Bolshoi degli ultimi anni ci è stata infatti raccontata dai media internazionali, ma resta a tutt’oggi misteriosa e complessa. Il fatto più eclatante risale alla sera del 17 gennaio 2013, quando l’ex primo ballerino nonché controverso direttore artistico della compagnia di ballo del Bolshoi, Sergei Filin, fu aggredito sulla porta di casa da un uomo mascherato che gli gettò sul volto dell’acido solforico.

Il regista e direttore di produzione inglese Nick Read vive a Londra ed è conosciuto per la realizzazione di documentari di grande successo, spesso realizzati in luoghi difficili o pericolosi. Tra questi vi sono documentari girati nelle carceri israeliane, nella zona verde di Baghdad e, più di recente, in un ospedale di Kabul. Nick ha lavorato in oltre 60 paesi e ha vinto due premi della Foreign Press Association (Inside Israeli Jails), il premio Rory Peck Impact Award (Slumdog Children of Mumbai) e il premio Creative Diversity Award per il migliore documentario (Letting Go).

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