Un dildo irlandese in avorio del 1840 all’asta per 800 dollari. Presso la casa d’asta Matthews Auctioneers in Oldcastle, a poche decine di chilometri da Dublino, in  Irlanda, verrà battuto uno dei più rari, antichi, ed eleganti, sex toys della storia. È il lotto 475, un giocattolo del sesso di epoca vittoriana, un fallo incredibilmente realistico nell’aspetto, finemente intagliato nell’avorio. Nella brochure della Matthews Auctioneers appare tra una coppia di antichi ritratti in miniatura e una serie di vecchi decanter, e viene descritto come un “antico compagno per signore avvolto in una fodera scarlatta e appoggiato in un raffinato box di vetro smussato”.

“È un bellissimo pezzo che proviene da una delle ben note famiglie anglo-irlandesi del periodo”, ha affermato il banditore Damien Matthews. “Un membro della famiglia lo ha trovato dopo quasi due secoli in un cassetto e lo ha messo all’asta per puro divertimento. Crediamo che l’avorio risalga all’incirca al 1840. Siamo risaliti al fatto che il proprietario originale del dildo era in India in quegli anni, dove sparò ad un elefante e se ne portò a casa le zanne”. Si ritiene poi che l’avorio della zanna sia stato scolpito come oggetto di piacere in Cina intorno a metà del secolo, poi conclusosi in Irlanda perché sulla serratura della scatola è stampato il marchio di un fabbro irlandese. Il lavoro è talmente fine che un cuore in avorio è stato intagliato alla base dell’oggetto, e un piccolo taschino è stato posto sempre alla base del dildo per conservare idealmente una ciocca di capelli di colui che l’ha regalato. “Questa era una famiglia molto illuminata, e questo sex toy sarebbe stato un regalo molto amorevole da parte di un marito verso la propria moglie. A livello di dettaglio è qualcosa di incredibile, sono delineate finemente anche le pieghe della pelle. Una vera opera d’arte. Un pezzo rarissimo”.

Il dildo più antico ritrovato pochi anni fa durante alcuni scavi condotti da archeologi tedeschi risale all’uomo di Neanderthal ed è lungo venti centimetri con un diametro di almeno uno e mezzo. Testimonianze di giocattoli sessuali per donne (e chissà mai anche per uomini) soprattutto ritratte su vasellame e ceramiche arrivano anche dal mondo della Grecia e della Roma antica. Probabilmente, un po’ come per il dildo in avorio vittoriano, erano oggetti che venivano regalati alle mogli per essere usati nei periodi di assenza dei mariti in lunghe, spossanti e talvolta mortali campagne di guerra. L’esplosione poi dell’uso di dildo, e della sua evoluzione meccanica, il vibratore, arriva a fine ottocento in Gran Bretagna, quando diventa un oggetto medico di uso comune per combattere l’isteria femminile. Chi ha visto Hysteria, la commedia diretta da Tania Wexler nel 2011 ricorderà i dottori Darlymple e Granville mentre massaggiano vagine per ore, in modo che, secondo le credenze mediche dell’epoca, l’utero tornasse nella sua posizione originale e “guarire” l’isteria. In un’epoca in cui ancora non era stato codificato scientificamente e ufficialmente il piacere orgasmico dell’autostimolazione femminile, ma si pensava che l’orgasmo venisse raggiunto solo con la penetrazione maschile, il vibratore nacque per così dire per via dei crampi alla mano dei medici, stanchi e affaticati nel massaggiare vagine.

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