Seppelliti e uccisi da una gigantesca montagna di spazzatura. Questi il destino di sedici persone, tra cui quattro bambini, travolti dalla massa di rifiuti che si è abbattuta ieri sera su una baraccopoli alla periferia di Colombo (Sri Lanka). Secondo quanto riferiscono i media locali, l’incidente è avvenuto nel quartiere di Meethotamulla, dove da tre anni le autorità della capitale hanno inaugurato una discarica cresciuta vertiginosamente fino a raggiungere un’altezza di un centinaio di metri. Secondo il portale di notizie ColomboPage l’ammasso di rifiuti è stato destabilizzato nella giornata di ieri dall’effetto incrociato di piogge battenti e di un successivo incendio. In serata la montagna di spazzatura ha cominciato ad ondeggiare e si è quindi piegata su un fianco abbattendosi su una quarantina di baracche che si trovavano nelle vicinanze.

Insieme ai cadaveri, i soccorritori sono riusciti ad estrarre ancora vive molte persone, trasferite poi in ospedale. Tuttavia, nonostante gli sforzi dei medici, vari feriti sono deceduti, aumentando il numero delle vittime. Intanto, alcune centinaia di abitanti della baraccopoli hanno abbandonato le loro case e sono stati ospitati in scuole della zona.

Poco meno di un mese fa furono 46 le persone uccise dai rifiuti franati da una enorme discarica, diventata nel tempo una vera e propria estesa collina alla periferia di Addisa Abeba (Etiopia). Tra le vittime donne e bambini che, quando è avvenuta la frana, si trovavano nelle abitazioni di fortuna costruite sotto la discarica Koshe. Imprecisate per le cause del disastro, anche se un residente aveva riferito che da alcuni mesi i rifiuti prodotti dai 4 milioni di residenti di Addis Abeba venivano nuovamente scaricati nel sito dismesso alcuni anni fa. Inoltre centinaia di persone ogni giorno si arrampicavano sulla collina di spazzatura alla ricerca di qualcosa da rivendere per pochi spiccioli che però possono significare la sopravvivenza.

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