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Burger King vs Google, lo spot della catena di fast food fa arrabbiare il colosso hi-tech (VIDEO)

Un vero e proprio caso diplomatico, con relativo temporaneo e non concordato usufrutto delle funzioni altrui, che ha spinto addirittura Google ad impedire definitivamente a tutti i suoi dispositivi di attivarsi con la frase dello spot

di Davide Turrini

Google boicotta Burger King, ma non per una questione di gusto alimentare. Il pasticciaccio brutto attorno ad un hamburger con pomodori, cipolla ed insalata, lo ha provocato proprio il colosso della ristorazione fast food con uno spot finito online dove è stata utilizzata la funzione vocale di “Ok Google”. Quella funzione che attiva l’assistente personale dei telefoni con Android. Quindici secondi di video in cui viene mostrato il classico dipendente con capellino e polo della catena di fast food della Florida che si lamenta di non riuscire in  pochi secondi a raccontare cosa sia il whooper burger, panino marchio di fabbrica dell’azienda. Però, dice il ragazzo, ho avuto un’idea. Eccolo allora far avvicinare l’obiettivo della telecamera e dire: “Ok Google: cos’è un Whooper Burger?”. Una frase che ha automaticamente attivato l’assistente vocale di chiunque abbia ascoltato lo spot con un dispositivo Android a fianco. Assistente che ha immediatamente collegato gli utenti alle prime righe della pagina Wikipedia dedicata all’argomento.

L’invasività dell’iniziativa non ha riscontrato un grande apprezzamento tra gli utenti che hanno criticato lo spot, e che poi hanno scoperto che la pagina di Wikipedia sul Whooper Burger è stata modificata per l’occasione. È bastato mettere a confronto le due versioni per scoprire che si è passati dalla semplice e classica descrizione dell’hamburger come panino venduto dalla catena fast food, ad un’esaltazione colorita e baldanzosa della carne usata per il Whooper: 100% razza bovina, niente conservanti, foglie di lattuga, fette di pomodori e cipolle fresche. Controllando lo storico di Wikipedia con un semplice click si è infine venuti a sapere che la modifica è stata fatta pochi giorni fa dall’utente Fernmachado123, lo stesso username usato da Fernando Machado, il capo responsabile marketing di Burger King. Un vero e proprio caso diplomatico, con relativo temporaneo e non concordato usufrutto delle funzioni altrui, che ha spinto addirittura Google ad impedire definitivamente a tutti i suoi dispositivi di attivarsi con la frase dello spot. Difficile che l’incidente diplomatico pubblicitario si possa risolvere sedendosi a tavola di fronte ad un Whooper.

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