Matteo Renzi sente già in tasca la vittoria alle primarie del Pd. Così, alla ‘Convenzione nazionale del Partito Democratico’ a Roma, si lancia in un discorso da candidato premier: “Andremo a sfidare il Paese per non consegnarlo a Grillo”. Il M5s, infatti, è il principale bersaglio delle sue invettive. “Ieri ad Ivrea hanno lanciato un’opa sul Paese. Non ci fanno paura – afferma Renzi dal palco dell’hotel Ergife – ed elenca le tre principali “diversità con M5s“. La prima è sulla leadership: “Ora sappiamo che Davide Casalggio è il loro leader: bene, scelgono il figlio del fondatore attraverso un atto dinastico. Dinastia contro Democrazia”. La seconda: “Noi crediamo nella scienza, loro nella paura: paura contro scienza” – e la terza – lavoro contro sussidi ed assistenzialismo” attaccando la fattibilità del reddito di cittadinanza firmato 5 stelle. Poi Renzi tocca il tema degli scandali e delle inchieste giudiziarie che riguardano esponenti del Pd: “Noi siamo dalla parte dell’onestà e lezioni di onestà da partiti fondati da pregiudicati non le prenderemo mai, per noi – conclude Renzi – parla la nostra fedina penale”

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M5S, a Ivrea la politica si è messa in discussione: il dubbio è essenziale per rinnovarsi

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