In occasione del Fuorisalone 2017 la galleria newyorkese Friedman Benda ha presentato in anteprima mondiale Excavation evicted l’ultimo progetto del designer inglese Paul Cocksedge, in collaborazione con Beatrice Trussardi, presso la sede della Fondazione Luigi Rovati, nel Palazzo che, da fine 2018, diventerà il primo museo privato della città. In mostra fino a domenica 9 aprile dalle 11 alle 21, Excavation evicted mostra la trasformazione della rabbia in energia creativa.

Sfrattato dal suo studio londinese, aperto 12 anni fa con la partner professionale Joana Pinho, perché l’area veniva destinata a una speculazione immobiliare, Cocksedge, artista e designer di punta, ha trivellato per tre mesi il pavimento dell’atelier, suo luogo creativo dal 2004, ricavandone centinaia di carotaggi che ha trasformato in elementi di arredo: tavoli, scaffali, ripiani, librerie.

Questo lavoro, eseguito all’insaputa del proprietario dell’immobile, ha prodotto una nuova archeologia di reperti urbani – dal calcestruzzo ai vecchi mattoni di epoca vittoriana – che, ricomposti, emanano un fascino arcaico, “rituale”, quasi religioso.

La tavola che poggia su cinque monoliti, potrebbe raccogliere i cavalieri di Re Artù, ma potrebbe essere anche l’altare sopra il quale celebrare la messa dopo la battaglia. Le ruote di calcestruzzo che sostengono un piano di cristallo sembrano macine vecchie di secoli, mentre i cilindri multicolori di uno scaffale, ricordano le colonne di antiche civiltà precolombiane.

Nato a Londra nel 1978 Paul Cocksedge è uno dei designer più versatili della sua generazione. I suoi lavori, presenti nelle più importanti collezioni pubbliche di tutto il mondo, dal Moma di New York al Design Museum di Londra, non sono mai soltanto il termine di un atto creativo, ma anche l’inizio di un percorso. Ogni oggetto, ogni progetto, contiene un “Koàn” , un interrogativo che orienta o disorienta lo sguardo del fruitore spingendolo a riflettere.

Se Life 01 la lampada disegnata nel 2009 per Flos che si si spegne quando il fiore appassisce, invitava a riflettere sul carattere effimero della vita come una composizione di ikebana, Excavation: evicted mette in scena il carattere sempre più precario degli spazi urbani, sconvolti dalle nuove operazioni immobiliari nate dalla globalizzazione o, come nel caso di Londra, dalla Brexit.

Ora che la mostra è stata inaugurata, il vecchio proprietario dello studio di Cocksedge scoprirà che il pavimento del locale è ridotto a un colabrodo, ma che, involontariamente, lo sfratto ha generato una nuova opera d’arte. Se fosse furbo si farebbe regalare almeno un tavolo.

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