La Bce, come da indiscrezioni delle ultime ore, ha quantificato in 6,4 miliardi di euro il fabbisogno complessivo di capitale per la Popolare di VicenzaVeneto Banca: 3,3 miliardi per la prima e 3,1 per la seconda. Lo ha ufficializzato l’Eurotower in una lettera inviata anche a governo e Bankitalia. Dalle analisi di Francoforte, inoltre, risulta che i due disastrati istituti hanno le caratteristiche di solvibilità necessarie per accedere alla ricapitalizzazione precauzionale a carico dello Stato, scongiurando il bail in e il sacrificio degli obbligazionisti senior. Il fabbisogno indicato è quello massimo, calcolato sulla base dello scenario avverso dello stress test di luglio 2016.

I due istituti, che hanno in programma di fondersi, hanno fatto sapere che “sono già in corso le interlocuzioni con le Autorità competenti al fine di avviare formalmente il processo di ricapitalizzazione precauzionale”. Il confronto riguarda ora il Tesoro e la Commissione europea, per le definizione dei dettagli dell’intervento pubblico: per non violare le norme comunitarie sugli aiuti di Stato è necessario che venga messo a punto un piano industriale che consenta il ritorno alla redditività e, in un tempo non troppo lungo, l’uscita del futuro socio pubblico dal capitale.

La situazione delle banche è critica: dopo gli 1,9 miliardi di rosso registrati da Pop Vicenza la scorsa settimana, lunedì Veneto Banca ha approvato il bilancio 2016 che si è chiuso con una perdita di 1,5 miliardi, quasi il doppio del 2015, e requisiti patrimoniali sotto la soglia della Bce. Anche per Montebelluna le incertezze sul salvataggio e gli scandali legati alle precedenti gestioni si sono tradotti in una fuga dei depositi (-17,8% la raccolta diretta nel 2016) e nella necessità di chiedere, dopo i 3,5 miliardi emessi a febbraio, nuovi bond garantiti dallo Stato per 1,4 miliardi di euro allo scopo di fronteggiare l’ulteriore emorragia registrata a marzo.

Per la Vicenza c’è poi un altro nodo da sciogliere: Cattolica assicurazioni ha annunciato l’uscita dalle tre società create in joint venture con la Popolare (Berica Vita, Cattolica Life e ABC Assicura) in scia all’alleanza commerciale del 2007, e ha presentato a Vicenza un conto da 186,1 milioni, valore attuale dell’esercizio di vendita, oltre a 8,6 milioni di penali per il mancato raggiungimento degli obiettivi di produzione e redditività delle tre compagnie. Da parte sua, Vicenza – che ha il 15% di Cattolica – ha avviato il collocamento del 6% di Cattolica Assicurazioni. Popolare di Vicenza è il primo azionista di Cattolica con una quota del 15% del capitale.

Articolo Precedente

Telemarketing aggressivo, istruttoria Antitrust su Telecom e Vodafone: “Presunta pratica commerciale scorretta”

next
Articolo Successivo

Conti pubblici, Corte dei Conti: “Rivedere agevolazioni ed esenzioni fiscali. Ridurre le tasse? Solo se si taglia la spesa”

next