Ricerche nelle campagne di Bologna e Ferrara, ma anche negli ospedali. Le forze dell’ordine sono al lavoro per trovare l’uomo che sabato primo aprile ha ucciso con un colpo di pistola il barista Davide Fabbri, durante un tentativo di rapina. Una delle piste seguite è quella che conduce a un ex militare russo Igor Vaclavic, da tempo ricercato per alcune rapine violente nel ferrarese. Nel pomeriggio è fissata l’autopsia sul corpo del barista, alla ricerca di tracce biologiche che possano portare all’identità dell’assassino, ad esempio sotto le unghie della vittima. Riscontri che potrebbero arrivare dagli accertamenti medico legali e peritali, attesi per oggi dal Comando Carabinieri di Bologna. Dai Ris di Parma sono invece attesi i primi risultati delle analisi della scia di sangue trovata fuori dal bar.

Su Vaclavic di lui pende un mandato di arresto europeo per tre rapine commesse nel 2015 in provincia di Ferrara. Secondo la ricostruzione dell’agenzia Ansa, il sospetto è che sia sempre lui, 41 anni e un passato nella fanteria dell’esercito russo, ad aver assaltato una guardia giurata a Consandolo la sera del 29 marzo per rapinarla di una pistola, una Smith&Wesson calibro 9 argentata. Quella stessa arma sarebbe stata utilizzata per l’omicidio di sabato primo aprile. Nei suoi confronti non ci sono elementi sufficienti ad emettere un fermo – e quindi, se rintracciato, verrebbe arrestato in esecuzione del provvedimento di Ferrara – ma è in alto nella lista dei ricercati. Le sue foto segnaletiche sono sui cruscotti delle auto delle forze dell’ordine e la caccia si estende ad altri ambienti, come i trasporti e gli ospedali dove il killer del barista potrebbe essere andato per farsi medicare da ferite rimediate sabato sera.

Non è detto che l’analisi del sangue ritrovato sulla scena del delitto possa essere già decisiva, anche perché la schedatura dei detenuti è partita recentemente. Vaclavic, ad esempio, è uscito dal carcere nella primavera del 2015, dopo aver scontato una condanna. Nella Bassa l’uomo si trova da almeno un decennio e già nel 2007 fu arrestato per aver rapinato agricoltori, minacciati con arco e frecce, tra Ferrara e Rovigo. Faretra sulle spalle, coltello legato ad una gamba, una bandana nera in testa. Look e armamentario da pellerossa, come il soprannome ‘Lupo Solitario’ che si dice gli sia stato affibbiato in prigione.

Ora è accusato dalla Procura di Ferrara di far parte, in altri colpi, della banda che rapì e uccise nel settembre 2015 il pensionato Pier Luigi Tartari, ad Aguscello, fatto di sangue a cui il 41enne non partecipò e per cui sono già state pronunciati due ergastoli. Per l’omicidio di Budrio Vaclavic è un nome che gli investigatori vagliano, pur assicurando che non c’è una rosa ristretta di sospettati. A tutti i comandi della regione è stata chiesta una lista di sospettabili che, per caratteristiche e precedenti, possano essere associati al delitto. Segno che la pista dell’ex militare dell’Est non è l’unica.

*aggiornato da redazione web alle 9.13

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